Processo di Norimberga, a settant’anni dall’inizio il ricordo dei crimini nazisti
Ricorrono oggi i 70 dall’inizio del Processo di Norimberga con il quale i maggiori responsabili dei crimini nazisti durante la seconda guerra mondiale furono chiamati a rendere conto delle loro responsabilità.
Si trattò, in realtà, di due gruppi di processi. Il primo (Processo dei più importanti criminali di guerra) vide come imputati 24 capi nazisti; il secondo gruppo (Processi secondari di Norimberga) riguardò una serie di processi per criminali di guerra inferiori. Si inserisce qui il Processo ai dottori che coinvolse medici colpevoli di aver portato a termine il programma di eutanasia Aktion T4 ai danni di ritardati mentali, disabili e internati e responsabili di aver condotto esperimenti scientifici ai danni di prigionieri dei campi di concentramento senza il loro consenso.
Tra i dottori imputati e condannati ci fu Karl Brandt, medico personale di Hitler.
Riportiamo qui di seguito un estratto da I nazisti della porta accanto. Come l’America divenne un porto sicuro per gli uomini di Hitler di Eric Lichtblau (vincitore del premio Pulitzer nel 2006), pubblicato da Bollati Boringhieri nella traduzione di Susanna Bourlot, in cui si raccontano proprio le atrocità di cui Karl Brandt fu colpevole.
Gli storici processi di Norimberga ai criminali di guerra nazisti comprendevano un gruppo speciale di cause contro ventitré imputati, tra dottori e personale medico, accusati di aver preso parte a esperimenti «scientifici» su migliaia di vittime che erano state mutilate, torturate o uccise. Himmler in persona aveva ordinato molti degli esperimenti più raccapriccianti, compreso quello in cui un prigioniero semi-assiderato e privo di sensi veniva spogliato e sistemato, come in un pagino, tra due prigioniere anch’esse nude per vedere se il calore dei loro corpi riusciva a rianimarlo. I medici erano così orgogliosi del loro lavoro che girarono un filmato per mostrarlo agli ufficiali delle SS di Himmler.
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Al processo Brandt – che deve il nome al medico personale di Hitler, il dottor Karl Brandt, uno dei principali imputati – furono ascoltate alcune delle testimonianze più crude di tutti i processi di Norimberga. I pubblici ministeri americani raccontarono del commesso di una gastronomia che era stato rinchiuso in un simulatore di volo per verificare gli effetti di una caduta da quattordicimila metri di quota. Soffrì di violente convulsioni e dolore intenso, dando «l’impressione di qualcuno che fosse uscito totalmente di senno». I tedeschi volevano i dati sull’altitudine, per capire se potevano tenere in vita i loro piloti in condizioni di volo estreme. Altri esperimenti dovevano servire a trovare i modi più semplici per uccidere gli anziani, gli infermi, i bambini, i disabili mentali e altre vittime. I medici esposero i soggetti dei test alla febbre gialla, il tifo, il colera e la difterite. A volte i test venivano condotti esclusivamente per morbosa curiosità: centododici ebrei vennero uccisi e scarnificati, e i loro scheletri misurati e spediti a un museo di Strasburgo perché venissero esposti nella collezione. Quello «non era un semplice esperimento medico», disse il pubblico ministero americano, il generale di brigata Telford Taylor, alla corte. Con il pretesto della ricerca scientifica, i medici nazisti avevano perpetrato «omicidi indiscriminati e torture indicibili», disse, e avevano trattato «i loro simili peggio di bestie».
Alla fine, quindici imputati vennero giudicati colpevoli, e sette furono condannati a morte per i loro crimini. Stavano solo eseguendo gli ordini, insistettero molti di loro. «Non provo nessuna vergogna a trovarmi su questo patibolo», dichiarò Brandt, poco prima di esser impiccato nel 1948.
I nazisti della porta accanto. Come l’America divenne un porto sicuro per gli uomini di Hitler
Pagg. 130-131 (capitolo 6 La ricerca della scienza)
© 2014 Eric Lichtblau
Pubblicato in accordo con Houghton Mifflin Harcourt Publishing Company, Boston
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