“Magnum Chaos”, il thriller Vaticano di Nicola Bitetti
È in libreria Magnum Chaos, il thriller Vaticano dell’esordiente Nicola Bitetti, pubblicato da Armando Curcio. Una storia avvincente e rocambolesca ambientata a Roma, dove si aggirano personaggi ambigui, tra colpi di scena e capovolgimenti di fronte che l’autore di origini pugliesi, ma trapiantato a Roma, ha saputo fondere con grande maestria, imprimendo al romanzo un ritmo serrato, carico di suspense.
La vicenda si snoda a partire dall’annuncio del Pontefice di un nuovo Concilio Ecumenico Vaticano per riformare la Chiesa Cattolica. In questo contesto, che sembra in qualche ricollegarsi alla ventata di novità degli ultimi mesi, si “ridesta” un’antica setta assetata di sangue che si credeva estinta da tempo, il Vicariato Segreto, composta da monaci neri incappucciati che si lasciano dietro una lunga scia di sangue. Degli omicidi se ne occupa l’ispettore di polizia Guido Talenti che cerca di mettere insieme i pezzi di questo complicato puzzle con l’aiuto di Lena, una giovane esperta di Villa d’Este e profonda conoscitrice di Alchimia. A completare la squadra, Padre Raphael, gesuita e professore universitario, che aiuterà la coppia a decifrare gli indizi, svelando congiure di personaggi illustri.
Per saperne di più, abbiamo intervistato Nicola Bitetti.
Magnum Chaos, un nome che è già tutto un programma, è un thriller ambientato in Vaticano: un'operazione rischiosa e per certi aspetti un po’ complessa. Tra affari segreti, intrighi e citazioni, il romanzo conserva comunque un tratto di originalità. Come ha ovviato al rischio del déjà vu?
Scrivere un romanzo di genere così specifico comporta sempre il rischio di incappare in stereotipi che autori bestseller hanno sapientemente costruito e consolidato nell’immaginario collettivo. In realtà Magnum Chaos, seppur ambientato a Roma, colloca il Vaticano sullo sfondo della vicenda. Il lettore percepirà la Chiesa come un’istituzione in grave pericolo, minata sin dalle fondamenta da una setta che pare nata da una sua stessa costola eversiva. Le pagine odorano tanto d’incenso quanto di zolfo, in un connubio di fascinazioni tratte dall’arte cristiana, dall’alchimia, dall’esoterismo e dai rituali pagani. Le indagini porteranno i due protagonisti in giro per le strade di Roma, Tivoli, tra i sentieri di una mistica Villa d’Este. Il Vaticano, nel frattempo, sarà zona off-limits: è in atto un Concilio Ecumenico che alla fine darà i suoi frutti. Buoni o cattivi, spetterà al lettore deciderlo. Ci sono diversi elementi che connotano il romanzo di una sua specificità in grado di distinguerlo dai suoi illustri predecessori di genere. In primo luogo, è un romanzo escatologico; non sono solo i protagonisti in pericolo di vita, ma è in gioco il destino di tutti. L’atmosfera apocalittica si respira già a partire dal prologo e accompagnerà il lettore nel susseguirsi degli eventi. Un altro elemento di originalità credo sia riconducibile al personaggio di Lena. La ragazza è dotata di un sesto senso, le sue intuizioni sono spesso decisive, ma è il suo olfatto finissimo a produrre l’effetto migliore. Le sue percezioni consentono al lettore di respirare l’aria dei luoghi raccontati, aumentando così il grado di immedesimazione. Infine, la contaminazione di più generi offre al lettore un’esperienza più ricca di suggestioni rispetto al romanzo monocorde.
Ha seguito degli accorgimenti particolari per la stesura del romanzo?
Dovendo raccontare una storia che metta insieme finzione e realtà, l’obiettivo è stato quello di mescolare fatti veri e verosimili a tal punto da non renderli più distinguibili per il lettore. Questo lavoro di costruzione comporta uno studio minuzioso degli elementi storici sui quali dovrà poi aderire la trama fantastica. Molti lettori, dopo aver letto il libro, si sono cimentati in una personale ricerca scoprendo, ad esempio, che Athanasius Kircher è davvero esistito, che ha realmente inventato l’organum mathematicum, che i segni descritti nei dipinti di Lorenzo Lotto sono effettivamente così come appaiono nel romanzo ecc. Se lo scrittore è in grado di fondere realtà e fantasia su uno stesso piano, il risultato sarà senza dubbio un romanzo avvincente che vivrà una seconda vita dopo la lettura.
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Quali sono stati i suoi punti di riferimento? A una prima lettura il pensiero corre subito a Dan Brown...
I romanzi di Dan Brown fanno bella mostra nella mia personale libreria, è un autore che apprezzo molto, ma non so quanto del suo stile sia confluito nella mia scrittura. Questo perché sono quel che si definisce un lettore onnivoro, attingo un po’ da tutto. Prendo ispirazione da un classico, ma anche dal bugiardino di un medicinale. La mia lettura bulimica potrebbe farmi alternare Nesbø alle Sacre Scritture, Henry Miller alle fiabe dei Fratelli Grimm. Di certo, la mia enciclopedia rimarrà sempre l’osservazione del mondo e delle persone che mi circondano. Uno scrittore dovrebbe avere sempre con sé un taccuino su cui appuntare le sue impressioni. A volte, mi capita di avere un’intuizione in giro per Roma, mi dico di scriverla una volta tornato a casa ma a quel punto è svanita, o si è deformata. Uno scrittore è un perfetto osservatore dell’universo reale, immaginario o sognato. Se quel che ho visto nel mondo descritto da Brown mi è piaciuto, di sicuro ne ho fatto tesoro e qualcosa, negli atomi del mondo che la mia mente ha concepito per Magnum Chaos, appartiene anche a lui.
Quali caratteristiche deve possedere, per lei, il thriller perfetto?
Il thriller perfetto è quella storia con cui lo scrittore lancia una sfida di abilità investigativa al lettore, consentendogli di confrontarsi ad armi pari con il protagonista del romanzo. Il thriller esoterico, come nel mio caso, si discosta un tantino dal giallo classico per via dei numerosi “effetti speciali” di cui posso disporre. La natura prodigiosa di eventi ultraterreni ti offre un vantaggio in più per disorientare il lettore. L’importante è offrire sempre una spiegazione se non proprio razionale, quantomeno plausibile. Si può giocare con il lettore ma mai prendersi gioco di lui. Il rispetto per chi legge una tua opera è sacro.
Questo libro arriva in un momento di rinnovamento per la Chiesa cattolica: papa Francesco le ha dato qualche motivo d'ispirazione?
Magnum Chaos è stato scritto e ultimato prima delle storiche dimissioni di Papa Ratzinger e dell’arrivo di Papa Francesco. Come dicevo, uno scrittore deve necessariamente saper osservare e talvolta prevedere il mondo che ci circonda. Si percepiva un particolare fermento, un’agitazione delle alte sfere vaticane che avrebbe di sicuro portato a un cambiamento. Ed è quel che è avvenuto. La frase che il pontefice pronuncia nelle prime pagine del mio romanzo, «Il male è dentro la Chiesa», non l’ho inventata io. È stata pronunciata realmente da Papa Ratzinger durante un’omelia nel 2010, poco prima di lasciare definitivamente il soglio pontificio. Papa Francesco è un portatore di novità, anche se personalmente, credo che la Chiesa non abbia bisogno di modernizzarsi. Non è un tweet o un selfie che ti riavvicinano alla gente. La Chiesa dovrebbe riscoprire le sue origini, quell’umiltà, compassione e “febbre d’amore” per il prossimo che contraddistingueva il poverello d’Assisi.
Le piacerebbe se dal romanzo si potesse ricavare un film?
Ho la fortuna di lavorare con molti registi. Alcuni di loro hanno letto il romanzo e sono tutti concordi sul fatto che la trama si presterebbe a diventare una sceneggiatura per il cinema. In effetti, la mia scrittura è molto visiva, offre al lettore descrizioni e immagini particolareggiate e non di rado, qualcuno prova a chiedermi se un determinato luogo, una piazzetta, un palazzo, sono gli stessi descritti in Magnum Chaos. Ne sono lusingato, soprattutto quando riescono a indovinare le location. Sarebbe interessante non soltanto ricavarne un film, ma anche organizzare dei tour nei luoghi esplorati da Lena e l’ispettore Talenti. Uno dei motivi che mi hanno spinto a scrivere Magnum Chaos è la voglia di condividere le mie scoperte, le mie esperienze, le sensazioni che alcuni luoghi sono in grado di suscitare. Se con questo libro riuscirò a far conoscere queste meraviglie ricche di storia a tanta gente, avrò raggiunto il mio obiettivo.
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Commenti
Interessante e approfondita intervista! Leggerò senz'altro il libro, anche se non è esattamente il mio genere, la storia è molto intrigante...
Grazie per l'attenta lettura. Siamo contenti di averla incuriosita.
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