Le 17 regole di vita di Lev Tolstoj
Molti aspiranti scrittori desiderano scrivere capolavori immortali come quelli di Tolstoj. Ma si può arrivare a scrivere come lo scrittore che si ammira senza vivere come lui? Le varie biografie di Tolstoj rivelano numerosi aneddoti circa la vita dell’autore di volumi come Guerra e pace e Anna Karenina.
Lo stesso Tolstoj parlando di sé scrisse nel 1853, all’età di 25 anni: «Devo abituarmi all’idea, una volta per tutte, che sono un essere umano eccezionale», sottolineando che: «Non ho mai incontrato un uomo che fosse moralmente buono come me, o pronto a sacrificare tutto per il suo ideale, come lo sono io».
Sette anni prima di quella dichiarazione, aveva già previsto per sé una vita di virtù e impegno, gettando le basi di quelle che lui stesso definì le sue “regole di vita”, forse una prefigurazione della sua vita rigorosamente religiosa senza bisogno di credere in un’entità superiore.
Ecco qui di seguito una selezione delle sue regole:
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1. Svegliarsi alle 5 del mattino
2. Andare a letto non più tardi delle 22
3. Due ore consentite per dormire durante il giorno
4. Mangiare moderatamente
5. Evitare cibi dolci
6. Camminare un’ora al giorno
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7. Visitare un bordello solo due volte al mese
8. Amare quelli a cui hai potuto essere di servizio
9. Ignorare tutta l’opinione pubblica non basata su una ragione
10. Fare solo una cosa per volta
11. Non permettere i voli della fantasia a meno che non sia necessario.
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A questa lista di precetti redatta all’inizio dell’età adulta, Tolstoj ne aggiunse altri:
12. Mai mostrare emozioni
13. Smettere di preoccuparsi dell’opinione degli altri su di me
14. Fare cose buone in maniera non appariscente
15. Tenersi lontano dalle donne
16. Sopprimere la lussuria lavorando sodo
17. Aiutare quelli meno fortunati.
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Anche chi non sa molto della vita di Tolstoj potrà senz’altro capire come questi principi generali siano la prova di una continua battaglia con particolari impulsi. Ad esempio dal precetto che prevedeva di recarsi in un bordello solo due volte al mese passiamo a quello molto più stringente e meno realistico che vieta le donne del tutto.
«Tra le regole di vita e la vita stessa, che voragine!», così scrive Henri Troyat, biografo di Tolstoj. Ma del resto questi precetti non testimoniano la perfezione morale di Tolstoj, quanto la sua volontà di proseguire verso la strada del perfezionamento morale.
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