“La casa degli specchi” di Cristina Caboni, testimoni muti del vissuto di famiglia
Cristina Caboni è autrice italiana molto amata dei lettori e torna in libreria con La casa degli specchi, edito da Garzanti. Come vuole la ormai consolidata produzione letteraria di Caboni, anche in questo romanzo la protagonista è una donna: Milena.
La ragazza abita con il nonno Michele in una grande villa a Positano, e per lei quell’enorme abitazione è l’unico luogo in cui riesce a sentirsi a casa e al riparo da tutte le storture e gli intoppi che la vita riserva. Per la giovane l’immensa casa di Positano non ha segreti, almeno così lei crede, perché è convinta di conoscerne ogni singolo angolo, compresi quei dodici specchi che ne abbelliscono l’ingresso. Vetri con cornici lavorate che riflettono l’ambiente ma che per Milena sono anche i testimoni silenziosi che tutto vedono e tutto sanno di lei e di coloro che in quella casa sono vissuti o passati.
Milena un giorno fa una scoperta che la lascia sconcertata, perché spostando un gancio trovato in una parete della casa di famiglia entra in un mondo nuovo e sconosciuto. Nella stanza segreta ritrovata e mai vista ci sono manifesti cinematografici, vestiti, dischi, vecchie fotografie con attori famosi, copioni da recitare e poi lei, quella donna della quale nessun a casa vuole parlare. Quella donna che vogliono nascondere e cancellare, ma che per la protagonista è, forse inconsciamente, un modello e una persona con cui c’è un legame di sangue, perché Eva Anderson, star del cinema è sua nonna, è la moglie di nonno Michele. Milena ora vuole capire perché attorno alla nonna c’è sempre stato tutto questo silenzio, perché nessuno le ha mai raccontato di lei. L’unico che potrebbe farlo è nonno Michele, ma la ragazza è consapevole che l’anziano parente non racconterà con facilità, ma pure di scoprire la verità è pronta a tutto.
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Il romanzo di vede nel genere femminile il fulcro principale della narrazione. Milena è una ragazza aspirante attrice, orfana di madre, che scopre la figura della nonna, grande star del cinema hollywoodiano e italiano tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Milena sente il bisogno di capire come mai tutti negano l’esistenza della donna, perché per lei, alla ricerca del proprio posto nel mondo, sarebbe importante avere delucidazioni su nonna Eva.
Proseguendo nelle pagine si scoprono i personaggi, i loro sentimenti e le paure che li caratterizzano, ma si percepiscono anche i diversi filoni narrativi che l’autrice è riuscita a far convivere nel suo romanzo. C’è il filone della ricerca delle proprie origini messo in atto da Milena nel momento in cui scopre la stanza dove è presente ogni cosa appartenuta alla nonna attrice americana. L’intento della protagonista è conoscere quel passato oscuro e misterioso della sua famiglia per trovare magari quegli elementi di aiuto per affrontare il futuro. Su questo filone s’innesta quello della storia di Eva, che emerge dalle pagine del suo diario ritrovato nel presente dalla nipote. Da quegli scritti si scopre la notorietà di Eva, grande attrice degli Stati Uniti arrivata in Italia per amore di Michele, relazione a cui si unisce il ritorno tragico e drammatico di un passato dal quale la donna aveva cercato di fuggire. C’è poi il filone della formazione di Milena, che ha sì studiato economia per compiacere il padre Lorenzo, ma che in realtà vorrebbe fare l’attrice, solo che le manca quel pizzico di coraggio – spera di recuperarlo dalla ritrovata nonna Eva – per compiere il grande salto e lasciare Positano. Caboni mette anche un pizzico di giallo con il ritrovamento di vecchie ossa vicino alla casa di nonno Michele, resti ai quali si deve dare un’identità e scoprire chi e perché è stato lì sepolto.
La casa degli specchi ha un intreccio narrativo ben costruito nel quale il passato e il presente dei personaggi si amalgamano alla perfezione in una storia in cui le atmosfere del grande cinema italiano, quelle dell’epoca di Cinecittà in particolare, tornano a farsi notare. Esse serviranno alla giovane Milena per comprendere il suo universo familiare e personale. La storia procede con ritmo incalzante trascinando il lettore in atmosfere quotidiane dove si nascondono verità che, per certi versi, molti vorrebbero tenere nascoste per sempre, perché riportarle alla luce sarebbe rinnovare sofferenze e dolori del tempo andato.
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È certo è che la storia di Milena fa della Casa degli specchi di Cristina Caboni un romanzo avvincente che ci invita a non fermarci mai all’apparenza delle cose e che evidenzia come non sempre i fatti, gli accadimenti e le persone sono quello che sembrano a una prima considerazione.
Per la prima foto, copyright: Raghu Nayyar su Unsplash.
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