"L'ombra di Pietra", torna la rabdomante genovese di Lorenzo Beccati
Esce per DeA Planeta L'ombra di Pietra, un nuovo romanzo di Lorenzo Beccati, autore di programmi televisivi, tra i fondatori di Striscia la notizia (sua è la celebre voce del Gabibbo, oltre ad alcuni tormentoni ricorrenti in Paperissima) che da diversi anni affianca all'attività per il piccolo schermo quella di scrittore di thriller a sfondo storico.
Questo nuovo romanzo riprende le vicende di un personaggio che aveva esordito qualche anno fa in Pietra è il mio nome (Nord, 2014): si tratta di una donna molto particolare, che vive nella Genova del 1606.
Pietra è nota come rabdomante, ma in realtà i suoi presunti poteri sono solo frutto di una grande intelligenza e di un forte spirito d'osservazione, doti che le permettono di comprendere e risolvere fatti in apparenza oscuri. È per questo che il Doge della città la incarica segretamente d'indagare sulla misteriosa scomparsa del celebre pittore fiammingo Peter Paul Rubens, ospite di una delle famiglie più potenti di Genova, riguardo alla quale gli sbirri comandati dal Bargello non riescono a trovare neppure un indizio.
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Negli stessi giorni, però, una misteriosa e terrificante figura che si copre il volto con una maschera da rapace compie degli omicidi in città, strangolando le sue vittime con un particolare tipo di cappio. C'è il timore che Rubens possa essere stato ucciso a sua volta, anche se nessuno riesce a collegare tra loro le vittime del misterioso assassino, la cui scoperta arriverà solo dopo molti colpi di scena e amare scoperte.
Abbiamo posto qualche domanda a Lorenzo Beccati prima della presentazione milanese di L'ombra di Pietra che si è tenuta qualche giorno fa alla libreria Lirus con Paolo Roversi.
Com'è nato il personaggio di Pietra, e com'è stato tornare a parlare di lei dopo qualche anno?
Tutto è nato dalla lettura di un vecchio libro di rabdomanzia, in cui si diceva che praticamente le donne non potevano fare le rabdomanti perché le bacchette si ribellavano alle mani femminili, in quanto volevano essere dominate da un maschio: così le poche donne rabdomanti dovevano interpretare i segni della bacchetta al contrario.
Mi sono incuriosito e ho creato questo personaggio, che poi, come succede quasi sempre, è andato per conto suo. Ci sono giorni in cui non ho la più pallida idea di quello che scriverò il giorno dopo, perché ho una scaletta di massima, ma poi lascio andare i personaggi, seguo la loro evoluzione. Vi assicuro che a volte le storie cambiano, entrano in scena altri personaggi che mi fanno deviare, oppure mi fanno pensare che la mia prima idea fosse debole.
Scrivere un secondo libro mi sembrava naturale, perché Genova è piena di misteri da raccontare. Pietra come personaggio si è evoluta, soprattutto perché ha sei anni di più, è una donna più matura, più intelligente e deduttiva.
Perché è partito da un famoso quadro di Rubens, che ha un ruolo fondamentale nel romanzo?
Mi incuriosiva il fatto che da questo quadro famoso manchino due strisce, una in basso e una sul lato sinistro, presenti in tutti i numerosi disegni preparatori. Perché mancavano proprio quelle due parti, eliminando le quali cambia completamente l'ambientazione del ritratto? Come appare oggi il ritratto è ambientato in un interno, mentre nelle parti mancanti c'era un paesaggio.
Non si è mai saputo la ragione di questi due tagli, per cui nel libro ho proposto una mia soluzione.
Perché lei che lavora in televisione, immerso nel presente, ha scelto di scrivere romanzi storici?
La storia a Genova la vedi ogni giorno. Io,che ci sono nato e cresciuto, posso dire che quando cammini nei "carugi" ti rendi conto che sono sempre gli stessi, sono uguali a quand'ero bambino ma anche a come dovevano essere secoli fa: luci, odori, profumi.
Da trent'anni lavoro tutti i giorni a Striscia la notizia, immerso nel presente, ma credo che questo presente derivi sempre dal passato, che ci sia un filo conduttore a spiegare perché certe cose accadono oggi in un certo modo.
Ho cercato di scrivere con un ritmo veloce, con colpi di scena e capovolgimenti di fronte come nei gialli contemporanei, ma al tempo stesso d'inserire tanti piccoli dettagli e notizie che possono interessare il lettore.
Anni fa ci aveva raccontato di voler scrivere di un rabdomante, e infatti poi ha raccontato la storia di Pietra. Aveva già in mente di creare un personaggio femminile? Ed è stato difficile da scrittore pensare come una donna?
In principio il personaggio era un uomo. I rabdomanti un tempo non cercavano solo l'acqua, ma anche persone smarrite, cadaveri, addirittura coglievano le vibrazioni negative nelle case. Erano temuti perché si pensava che il loro potere venisse dal demonio e molti di loro sono anche stati bruciati. Poi ho letto quel libro di cui parlavo prima e ho trovato più interessante farne un personaggio femminile: il fatto di entrare nella sua testa e nei suoi sentimenti non è stato facile, lo ammetto, ma ho cercato di documentarmi.
Del resto, in famiglia sono circondato da donne e ho preso spunto anche da loro, mami sono sforzato davvero molto di entrare nella psicologia di Pietra.
Scrivere questo secondo libro mi è stato senz'altro più facile rispetto al primo. Tra questi due romanzi ne ho anche scritto un altro, Aenigma (Nord, 2016), che ha a sua volta una protagonista femminile.
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Qual è invece la difficoltà, per un autore di romanzi storici, nel momento in cui si deve calare nella psicologia di personaggi che vivono in epoche passate?
Si cerca di entrare nell'atmosfera del passato leggendo. Io sono un assiduo frequentatore dell'Archivio di Stato, ho letto moltissimi documenti del Seicento, ed essendo genovese, quindi parsimonioso, ormai resto in quell'epoca, di cui presumo di sapere quasi tutto: quello che non finisce in un libro verrà buono per il successivo.
La parte più difficile sta senz'altro nel ricordarsi cosa esistesse già e cosa no, oppure a che punto fosse la medicina, che rimedi si usassero per curare le malattie, come trattassero gli animali…
Cosa legge per svago?
Sono onnivoro, ho una biblioteca di circa quarantamila libri, che non so più dove mettere, e mi piace leggere veramente di tutto.
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