“Il viaggio dei viaggi”, tra eroi e avventure insieme a Gianluca Barbera
Il viaggio dei viaggi (Solferino, 2020) è il nuovo libro, in uscita oggi, di Gianluca Barbera, giornalista ed editore, ma soprattutto scrittore molto eclettico, in quanto autore di saggi, racconti e romanzi appartenenti a generi molto diversi tra loro, dal picaresco di La truffa come una delle belle arti (Aliberti, 2016) alle biografie romanzate di Magellano (Castelvecchi, 2018) e Marco Polo (Castelvecchi, 2019).
Questo nuovo romanzo è difficile da inserire in un genere preciso, perché è costruito in un modo particolare, con una struttura a cornice: ci descrive infatti la lunga visita a un immaginario museo di storia dei viaggi e delle scoperte da parte di una scolaresca, accompagnata da un appassionato professore che, di fronte ai cimeli storici, indugia in divagazioni su grandi viaggiatori del passato, le cui vicende scorrono una dopo l’altra all’interno della trama principale. Il tutto ci viene raccontato in uno stile molto scorrevole, che riesce a muoversi con disinvoltura da un secolo all’altro, da un protagonista all’altro, senza perdere il contatto con la realtà contemporanea, rappresentata dai giovanissimi e scanzonati allievi del professore, ritratti con tutte le caratteristiche tipiche degli adolescenti contemporanei.
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Abbiamo chiesto a Gianluca Barbera di raccontarci com’è nata l’idea di un collage così particolare di mondi e personaggi tanto diversi e lontani tra loro.
Lei ha già scritto romanzi storici imperniati su grandi viaggiatori. Come mai ha deciso di costruire questo romanzo così particolare che ne racconta tanti tutti insieme?
Questo romanzo è la mia summa. Un viaggio totale, nello spazio, nel tempo, nel cyberspazio, nel cosmo, nelle profondità della terra, nell’aldilà. L’arte di viaggiare, in tutte le sue dimensioni, è la vera protagonista. Racconto di una turbolenta scolaresca che durante una visita al museo dei viaggi e delle scoperte precipita in una grande avventura attraverso lo spazio e il tempo.
Qual è stato il criterio che ha guidato le sue scelte e le ha fatto preferire certi personaggi al posto magari di altri?
Scelgo ciò per cui sento maggiori affinità. Personaggi che non puoi più dimenticare, avventure in grado di evocare suggestioni alla Isola del tesoro di Stevenson, per intenderci. Cerco di ricreare le atmosfere che mi porto dentro fin dall’infanzia, che tutti ci portiamo dentro. Ci aggiungo una dose di ironia, attraverso la quale mi diverto a decostruire le situazioni, come nel capitolo dedicato all’allunaggio, uno dei più efficaci. Seguo alcune semplici regole: ritmo, affabulazione, avventura, pensiero, smascheramento.
Fra tutti i personaggi citati, chi l’ha affascinata più degli altri, e perché?
Darwin. Il resoconto del suo viaggio intorno al mondo, a bordo della Beagle, è uno dei più affascinanti racconti di viaggio mai scritti. Darwin è un osservatore attentissimo. E poi ha uno stile meraviglioso. Mi perdonerà se ho un po’ giocato con lui.
C’è ancora qualcosa da esplorare in questo mondo che oggi ci appare in qualche modo rimpicciolito rispetto al passato?
C’è moltissimo. Crediamo di conoscere tutto, ma in realtà sappiamo poco. Basti pensare che solo da pochi anni, grazie ai satelliti e a Google Maps, abbiamo scoperto che alcune isole presenti sulle mappe da secoli non esistevano affatto. E poi resta da scoprire l’uomo, quello rimane un oggetto misterioso. E il cyberspazio, i viaggi nel cosmo. Ma anche tutte le scoperte che possiamo fare durante una semplice passeggiata intorno a casa, o addirittura nella propria stanza. Nei libri. Non si finisce mai di notare nuovi dettagli. Fateci caso, ogni volta che cambia il nostro umore, vediamo cose che prima non avevamo visto. Bolano ha scritto che il mondo cambia ogni cinquanta passi. È così. Anzi, si è tenuto largo.
Troppa gente oggi viaggia senza cogliere il fascino della scoperta, l’emozione di approcciare luoghi sconosciuti, e spesso torna a casa senza nessun arricchimento personale. Cosa consiglia agli aspiranti viaggiatori?
Di prendersi tempo, di non avere fretta. È dentro le pieghe del tempo rallentato che scopriamo i dettagli. Certo, anche la velocità ha il suo fascino, ci offre uno sguardo d’insieme. Velocità e lentezza vanno sapientemente dosate.
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C’è una figura storica a cui vorrebbe dedicare il prossimo libro?
Il mio prossimo romanzo è già in lavorazione: protagonista sarà non un personaggio storico ma un luogo, un luogo reale e mitico al tempo stesso, al quale tutti dobbiamo molto, forse tutto, culla della nostra civiltà. Per ora non dirò di più. Auguro a tutti buone letture.
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Per la prima foto, copyright: Glenn Carstens-Peters su Unsplash.
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