Il sogno di un campione. Il romanzo della vita di Fausto Coppi
Giancarlo Governi è l’autore di Il volo dell’Airone, un libro dedicato al più famoso ciclista italiano della cosiddetta epoca d’oro: Fausto Coppi, ovvero l’Airone. Pubblicato da Fandango Libri, questa biografia, dopo cento anni dalla nascita del campione, ci fa vivere e scoprire l’uomo Coppi, con le sue debolezze, i suoi affetti e sopra ogni cosa il suo amore per la bicicletta.
«Tutti si domandano perché. Se lo domanda la stampa, impietosamente, anche quella straniera (Pourquoi vous courrez encore, Monsieur Coppi?); se lo domandano gli amici, se lo domandano i tifosi.
C’è una sola risposta alla domanda: Coppi non può fare a meno della bicicletta. Senza la bicicletta sarebbe morto.»
Fausto Coppi nasce a Castellania nel 1919. Durante la giovinezza aiuta il padre nei campi, ma ben presto confida ai genitori che non vuole zappare più, perché vuole trovare un altro mestiere e così va a lavorare a Novi Ligure nella salumeria del signor Merlano.
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Qui il giovane fa consegne con la bicicletta mentre la sera è intento a leggere il Manuale del perfetto ciclista di Eberardo. È durante questi anni che scopre la sua travolgente passione per la bici e ne compra una, grazie all’aiuto economico dello zio e del fratello Livio.
Successivamente fu affidato alle cure di Cavanna un famoso massaggiatore che gli fece fare la sua prima corsa a Castellania.
Negli anni seguenti gareggia dapprima negli indipendenti e poi nei professionisti vincendo così la sua gara più importante: il Giro d’Italia, diventando l’idolo di Novi.
Poco dopo, da una conversazione con Cavanna viene a conoscenza del record dell’ora di Archambaud. Per lui intraprendere l’avventura di battere quel traguardo era anche un modo per ritardare la sua partenza per il fronte. Siamo nel 1942 e il Nostro quell’anno riesce nella sua impresa battendo il primato del ciclista francese che resisteva ormai da diversi anni. Poco dopo questa vittoria però è chiamato a partire, ad abbandonare la bicicletta e a diventare soldato. La guerra trasforma il giovane da campione a uomo sofferente. Viene fatto prigioniero e condotto in Africa dove viene colpito dalla malaria. Solo nel ’44 Roma viene liberata e Coppi sa di poter tornare a casa.
«Dopo un attimo riescono in bicicletta, seguiti subito dopo da Fausto e da Gino che sono quasi appaiati. Il pubblico applaude e urla la sua gioia. Fausto è commosso ma lentamente sta abbandonando la sua aria spaurita, ora è di nuovo su una bicicletta. Si alza sui pedali e comincia a spingere.»
Continuando nella lettura non scopriamo solo le vittorie di questo grande uomo ma anche i suoi rivali tra i quali spicca Bartali, e gli amori tra cui la moglie Bruna da cui ebbe anche una figlia (Marina) e Giulia una donna sposata con il dottore Locatelli, di cui si innamora profondamente. Questo amore lo porterà alla separazione definitiva dalla moglie e a continue lotte. Infatti, durante quegli anni in Italia l’adulterio era un reato. Il rapporto tra i due fu sempre ostacolato e condannato da tutti, furono entrambi arrestati per abbandono del tetto coniugale e proprio durante quei mesi Giulia era anche incinta dell’altro figlio di Coppi: Faustino.
Ma dopo un po', anche l’affetto che li univa si affievolisce, quell’unione tanto desiderata lo aveva infatti portato ad allontanarsi dagli amici e dalla figlia. L’unico grande amore che Coppi non ha mai abbandonato è stato quello con la sua bicicletta. Morirà il 2 gennaio del 1960, costretto a letto da una forte febbre all’età di quarant’anni.
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Alcuni meriti di Il volo dell’Airone vanno ricercati nel modo in cui viene ritratto il protagonista, un uomo a volte fin troppo legato alla sua solitudine e che lavorava per ore e ore dimentico di tutto; e anche nella descrizione di alcune foto che accompagnano la narrazione e che riescono solo con un’immagine a raccontarci, ad esempio, del profondo amore che legava il protagonista al fratello Serse, e infine un linguaggio chiaro e colloquiale.
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