Il senso della memoria alla svolta del nuovo millennio
[Articolo pubblicato sulla Webzine Sul Romanzo n. 4/2013, La forza della memoria].
«Ricordati di non dimenticare»
Tag-line del film Memento, di Christopher Nolan.
Memento è il secondo lungometraggio diretto dallo straordinario regista inglese Christopher Nolan, ispirato a un racconto breve del fratello Jonathan.
Tradotto dall’imperativo latino, il titolo significa appunto «ricordati». Questo perché il protagonista, Leonard Shelby, è un uomo incapace di ricordare. In seguito a un incidente, ha perso la memoria a breve termine. Si muove spaesato tra personaggi che cercano d'ingannarlo e manipolarlo, alla ricerca dell’assassino di sua moglie. Per orientarsi nel mondo è costretto ad aggrapparsi a una serie di appunti, alle istantanee che scatta con una Polaroid e ai promemoria che incide sulla sua stessa pelle. Per rendere la patologia del suo personaggio, Nolan ricorre a una particolarissima tecnica di montaggio, mettendo in sequenza l’ultima scena seguita dalla prima in ordine cronologico, poi la penultima seguita dalla seconda e così via, concludendo la pellicola con la scena che, nella normale successione temporale degli eventi, sarebbe, invece, collocata al centro. In questo modo, gli spettatori diventano compartecipi del dramma di Leonard: non hanno modo di dare un ordine alle cose e agli eventi, sono costretti a perdere il contatto con la realtà. Leonard sa chi è, conosce la sua infanzia, ricorda il mondo in cui vive, ma è incapace di andare avanti, è paralizzato nel passato. La sua vita non ha evoluzione.
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Il film di Nolan ci mostra fino a che punto un uomo senza memoria, seppur scaltro e aitante, sia incapace d’intessere una relazione disciplinata e coerente con il mondo che lo circonda. Non è affatto scontato. Spesso dimentichiamo di essere in grado di ricordare. Ce ne rendiamo conto solo quando vorremmo dimenticare, senza riuscirci.
Chi non ricorda il passato non ha presente e non ha futuro. Senza memoria esiste solo un limbo privo di tempo. Il bambino inizia il suo processo di apprendimento consapevole nel momento in cui comincia a immagazzinare, elaborare e consolidare le informazioni che raccoglie sul mondo. Così come la coscienza storica è possibile solo quando si è in grado di tramandare le acquisizioni culturali del passato.
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