“Il giudice e la rondine” di Andrea Fazioli
Lo confesso: Il giudice e la rondine di Andrea Fazioli (Guanda) è un titolo che mi ha subito fatto pensare al Principe Felice di Oscar Wilde (riflettendoci, non c'è stato un motivo particolare, ma un'associazione spontanea, istintiva). Vi dico già che con la storia di Wilde quella di Fazioli non c'entra assolutamente nulla e lo si intuisce dal sottotitolo, Una storia noir, che, però, ancora una volta confonde le idee, poiché spinge a chiedersi quale sia il nesso tra la rondine e un romanzo breve (o racconto lungo) che ha tutta l'intenzione di inserirsi nel genere giallo.
Procediamo con calma. Mario Madocchi è un ex giudice, allontanato dalla magistratura per il suo coinvolgimento in questioni poco pulite («sfruttamento della conoscenza di fatti confidenziali»), il quale ora gestisce un piccolo ristorante, il Gallorosso, a Giornico, un minuscolo comune svizzero del Canton Ticino. La vita dell'ex giudice non è tranquilla, qualcosa lo turba. Ed è qui che entra in gioco Elia Contini, già protagonista di altri quattro romanzi di Andrea Fazioli. Questo strano investigatore privato – gli piace osservare le volpi, forse per questo ama tanto l'animale nel Piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry – viene ingaggiato dalla moglie di Madocchi, Alice, per controllare il marito. La donna sospetta che l'uomo le stia nascondendo un grosso segreto, mentre Contini, in un primo momento, immagina la solita questione di corna. Al contrario, dietro allo strano comportamento di Madocchi si nasconde davvero un pericolo, che ha il nome di Domenico Rota...
Inserito dal «Sole 24 Ore» tra i migliori autori polizieschi in italiano under 40, Andrea Fazioli conduce i lettori nel classico e, apparentemente, ordinato paesino svizzero, in una storia che finisce per convergere intorno all'inquieto investigatore Contini. Di giorno lavora a Lugano, ma alla sera Contini preferisce ritornare tra le sue montagne, dove passa le notti a passeggiare, immerso nei suoi problemi di cuore e di debiti, pur rivelando nel suo lavoro un acume e un fiuto fuori dall'ordinario. Tornando al nostro Madocchi, abbiamo parlato di lui, ma che fine ha fatto la rondine? L'uccello si manifesta un paio di volte nel corso della vicenda: in un'occasione viene addirittura salvato dopo un piccolo incidente dal giudice stesso, preoccupato per quella rondine, così sola e vulnerabile, lontana dal suo gruppo. Poi, uno stormo di rondini compare nell'epilogo della storia, quando Madocchi si confronta con Contini circa il suo futuro, intravedendo un'affinità con l'investigatore, essendo entrambi individui «isolati, più che soli».
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Ecco, allora, che quella rondine finisce per assumere un significato ben più profondo di quanto la sua scarsa presenza nel romanzo suggerisca, diventando simbolo della primavera, momento di rinascita e metafora della lotta del giudice per salvare il suo matrimonio e per affrontare il peso delle sue azioni, da cui è impossibile tornare indietro. Madocchi ricorda che «Aprile è il più crudele dei mesi» (anzi, si limita a citare il passo daLa terra desolata di T.S. Eliot, perché il giudice il nome del poeta non lo ricorda, anzi, sarebbe più esatto dire che non ricorda mai alcun nome), perché se è vero che la primavera sancisce un nuovo inizio, nel caso del protagonista simboleggia anche una serie di conti da pagare e situazioni dolorose da affrontare.
Il giudice e la rondine è un noir che non rinuncia al sentimento e a una riflessione intima sugli uomini e sulle loro miserie, sulle piccole e grandi paure quotidiane, quelle più semplici e quelle che non lasciano via di scampo. Due parole sull'autore: classe '78, vive a Bellinzona, nella Svizzera italiana. Per Guanda ha pubblicato pure Uno splendido inganno (2013), La sparizione (2010), Come rapinare una banca svizzera (2009) e L'uomo senza casa (2008). Tutti i romanzi dello scrittore sono disponibili in versione tascabile per TEA. Senza dubbio uno dei titoli più interessanti di questa estate 2014, Il giudice e la rondine è l'ennesima, ottima prova di Andrea Fazioli.
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Commenti
Grazie mille per questa bella recensione (è fra le più precise e profonde che abbia letto). In particolare, grazie per aver pensato alla rondine...
Un cordiale saluto,
Andrea Fazioli
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