“Il detective selvaggio” di Jonathan Lethem, un’insolita ricerca nel deserto del Mojave
Jonathan Lethem esplora con un noir dall’aria insolita, Il detective selvaggio (edito da La nave di Teseo nella traduzione di Andrea Silvestri), delle incalzanti tematiche politiche, di genere e d’identità ben annodate alla trama, costellando il romanzo di dettagli e descrizioni che ci portano oltre il piano letterale, verso uno allegorico e simbolico: ecco che la ricerca di unaragazza smarrita nel deserto del Mojave diventa metafora di altri tipi di ricerca…
Lo scrittore decide, per questo romanzo, di vestire i panni di una donna, sondando (da uomo) l’universo femminile: Phoebe Siegler, newyorkese disillusa dopo la recente elezione di Donald Trump, decide di lasciare il suo lavoro al «New York Times» per intraprendere un viaggio alla ricerca della figlia di un’amica scomparsa da tre mesi, la giovane Arabella. Seguendo varie piste, l’esuberante Phoebe arriva in un malmesso ufficio nella desolata periferia di Los Angeles per chiedere aiuto a Charles Heist, Il detective selvaggio, uomo enigmatico e taciturno, il cui passato è misterioso quanto le sue presenti attività.
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Guidata dalle conoscenze di Heist, Phoebe dà via così a una ricerca che la porterà ad attraversare dei paesaggi aridi e a incontrare delle comunità di persone che vivono nel deserto in condizioni selvagge e vagabonde. La donna newyorkese inizia a conoscere le loro identità di gruppo, le loro abitudini, a comprenderne i modi di essere, i motivi di odio e le potenti lotte intestine.
Le due tribù con cui Phoebe e Heist si troveranno ad avere a che fare sono i cosiddetti “Conigli” e “Orsi”. Mentre i Conigli sono una supportiva comunità di donne che vivono in uno stile da hippie, gli Orsi sono in prevalenza uomini, dediti a pratiche violente e il cui credo è basato sulla forza e il mito del maschio.
A mano a mano che la storia si sviluppa, però, sembra sempre più evidente che la conoscenza profonda che Heist ha di queste realtà possa non essere casuale. Difatti scopriamo come il suo passato sia legato in maniera inscindibile alle tribù del deserto californiano, e come solo lui possa aiutare Phoebe a ritrovare Arabella. È attraverso la figura di Heist che Phoebe si inoltra nelle stranezze di mondi a lei sconosciuti e comincia ad avere un contatto diretto con la vita selvaggia di animali e uomini nelle montagne del deserto del Mojave. Lei, donna di New York, emblema della civiltà moderna, deve fare i conti con un mondo che non le appartiene, ma che si rivelerà significativo e determinerà in lei un cambiamento incontrovertibile. La contrapposizione “civiltà-vita selvaggia” emerge fra le pagine del romanzo sollevando talvolta interrogativi e mettendo in luce un confine “poroso” tra le due realtà, per il quale risulta difficile categorizzare: chi è difatti, il vero “selvaggio”, la vera “bestia”? Questo quesito dà fiato al commento politico sempre presente in chiave ironica, ma allo stesso tempo inquietante, attraverso il pungente sarcasmo di Phoebe, che puntella qua e là il racconto facendo affiorare tutta la frustrazione dell’autore per la situazionepolitica americana.
La ricerca di Arabella diventa forse per Phoebe la ricerca di se stessa, di un’identità o di una storia, e qui entra in campo l’eccellente abilità dell’autore nel giocare con i nomi e con le parole, in uno scambio di identità fra Arabella e Phoebe, fra Phoebe e l’autore stesso, celato da questo personaggio, eppur sempre presente. Ci si arriva a chiedere chi sia veramente la persona smarrita nel deserto, se Arabella, Phoebe o l’autore, aprendo così alla dimensione dell’allegoria e delle possibilità.
Jonathan Lethem ci presenta un romanzo poliziesco dal carattere decisamente insolito, dove il focus sembra essere al di là della trama, dove ha molta più importanza la caratterizzazione dei personaggi e il rimando a qualcosa di inaspettato. Strumenti fondamentali nella realizzazione di tutto ciò sono i tratti umoristici acuti, bilanciati dalla serietà e la sostanzialità delle tematiche affrontate.
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Il detective selvaggio si rivela essere a tutti gli effetti un libro originale e mai scontato in cui il lettore, immerso assieme ai personaggi nel deserto del Mojave, può avventurarsi in una meta-ricerca dei significati nascosti che Lethem ha voluto inserire e, perché no, in una meta-ricerca di se stesso.
Per la prima foto, copyright: Ian Matyssik su Unsplash.
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