I migliori libri del 2015
Non è facile selezionare i migliori libri dell’anno, eppure anche per il 2015 noi di Sul Romanzo abbiamo pensato di provarci.
Ognuno dei nostri collaboratori ha indicato un titolo, puntando anche sui propri gusti personali e orientando la scelta verso quel libro che maggiormente ha saputo risvegliare un’emozione con l’augurio di aprire un confronto anche con voi lettori, cui chiediamo di indicarci nei commenti quali sono stati per voi i migliori libri del 2015.
Intanto, ecco quelli scelti dalla redazione di Sul Romanzo.
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L'eco lontana delle onde del Nord di Corina Bomann, traduzione di Lidia Castellani, Giunti
Un’isola sul Mar Baltico fa da sfondo a questo romanzo: una donna cerca di ricostruire la propria vita dopo la separazione del marito. Prima di ricominciare dovrà fare i conti con il proprio passato, che ci riporta ai tempi della Repubblica Democratica Tedesca. Una storia avvincente che descrive gli anni oscuri vissuti dai tedeschi dell’Est, durante la Guerra Fredda.
(scelto da Stefania Caviglia)
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Effetto domino di Romolo Bugaro, Einaudi
Romolo Bugaro, con la sua scrittura, sa cogliere più occasioni di quelle che la realtà sembra offrire, proprio come i grandi autori. Per questo e altri motivi, Effetto domino è un romanzo prezioso, del quale tutti dovremmo avere però una misurata paura.
(scelto da Federico Ottavis)
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Adele di Rossana Carturan, Caracò editore
Adele è uno di quei libri che ti aspetti in un modo e ti accoglie in un altro: la storia di una fanciulla, stretta nell’orizzonte chiuso di una famiglia patriarcale e anacronistica, oppressiva eppure radice profonda e fortemente avviluppata. Ma la sua vera vita è nella poesia, quella zampilla interiore che non ha trovato ancora modo di scaturire, e tuttavia morde il cuore fino a decidere di spezzare persino il legame con i figli. Da Padova a Torino, dove infine trova il suo spazio come giornalista, per poi approdare a Milano, la storia di Adele è la storia di una passione violenta com’è la scrittura. Ma la passione è antagonista del destino: laddove l’Adele giornalista indaga la strage del 12 dicembre 1969, l’Adele madre si deve confrontare con quei figli prima abbandonati e poi coinvolti nella stessa strage di piazza Fontana, incontrando l’inganno della Storia ma anche l’amore racchiuso dentro un’amicizia. Adele intraprende così un percorso di ricerca delle verità che la condurrà a una corsa contro il tempo e contro tutti.
La forza di una donna più l’amore per la scrittura più la Storia più una narrazione dal tono delicato ma dal carattere intenso: l’addizione perfetta per lasciare un segno indelebile nella memoria di una lettrice.
(scelto da Sara Minervini)
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Beatles di Lars Christensen, traduzione di Alessandro Storti, Atmosphere Libri
Ho deciso di proporre questo libro fra i migliori del 2015 per la sua delicatezza, per l’ironia con la quale affronta argomenti ben conosciuti da ogni adolescente. Le avventure dei quattro protagonisti riescono a trascinare la mente all’interno del loro mondo, delle loro avventure, e al lettore non resta che lasciarsi trasportare. Al termine del romanzo sembrerà di aver vissuto una vita che non ti appartiene, distante, ma allo stesso tempo incredibilmente vicina.
(scelto da Barbara Scalco)
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La promessa di Giovanni Cocco, Nutrimenti
Chi si aspettava una conseguenza logica de La caduta, opera pubblicata sempre da Nutrimenti nel 2013, non aveva fatto i conti con la versatilità letteraria di Cocco. Leggere La promessa spiazza, perché l’autore sa maneggiare un fatto di cronaca dando nuova struttura a domande profonde che vanno ben oltre il livello di lettura che aveva suggerito La caduta, in uno specchio di personaggi che ritornano ancor più complessi.
(scelto da Morgan Palmas)
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Pornokiller di Marco Cubeddu, Mondadori
Un romanzo da leggere per due motivi: uno stile di scrittura creativo, intelligente e destabilizzante, e la volontà di commentare l'Italia di oggi attraverso un racconto dissacrante. Un esempio di come può intervenire la letteratura nel mondo contemporaneo.
(scelto da Marcella Valbusa)
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Il nostro bisogno di consolazione di Stig Dagerman, traduzione di Fulvio Ferrari, Iperborea
Vero che era già stato pubblicato nel 1991 e vero anche che si tratta di un testo del 1952, ma Iperborea ci restituisce il testamento letterario di Stig Dagerman in un'edizione raffinata e seducente. L'autore del magnifico racconto Uccidere un bambino lascia al mondo parole di rara bellezza.
(traduzione di Mirko Tondi)
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Le cose semplici di Luca Doninelli, Bompiani
Il romanzo, le sue forme, le sue strutture vengono "forzate" e testate nell'ultimo lavoro di Luca Doninelli. Un lavoro che è anche una sfida alla teoria: è ancora possibile per il romanzo raccontare il mondo e la tensione di una vita che si vuole "umana", con i suoi sentimenti e le sue "cose semplici", in un mondo sempre più segnato da guerre e violenze? Non è forse proprio del romanzo porsi e farsi al contempo portatore di queste domande? La sfida di Doninelli – che ambienta la scena in una Parigi post apocalittica – è sicuramente ambiziosa ma coglie nel segno.
(scelto da Irene Sorrentino)
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I vostri padri, dove sono? E i profeti, vivono forse per sempre?di Dave Eggers, traduzione di Marco Rossari, Mondadori
Prendete un gruppo di persone che fra loro non hanno (apparentemente) nulla in comune, anestetizzatele, portatele sul tetto di un edificio, incatenatele, risvegliatele e interrogatele per scoprire perché i vostri desideri non si sono realizzati. Buona idea? Dave Eggers, con un sistema narrativo che ricorda la feroce precisione nella scelta delle parole di una pièce teatrale di Yasmina Reza, non dà scampo al lettore, costringendolo, con un flusso continuo di discorso diretto, a guardarsi dentro con tanta velocità da rimanerne stordito. Riuscirà il protagonista ad accettare la realtà deludente che i suoi ostaggi gli sputano addosso? E soprattutto saprà rimboccarsi le maniche per trovare una soluzione?
(scelto da Pierfrancesco Matarazzo)
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Gli anni di Annie Ernaux, traduzione di Lorenzo Flabbi, L'orma editore
Gli anni è un libro personalissimo e corale. Annie Ernaux riesce ad articolare le immagini più intime della sua storia con quelle della Francia del Novecento. Il lavoro sul frammento è raffinatissimo, controllato e insieme lirico. Il montaggio si imprime nella memoria profonda del lettore.
(scelto da Elena Cattaneo)
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C'è un re pazzo in Danimarca di Dario Fo, Chiarelettere
Nella sua opera, Dario Fo richiama una parentesi fondamentale per la storia d'Europa, che vede coinvolti Cristiano VII di Danimarca, la consorte Carolina Matilde e il medico tedesco Struensee. Un libro avvincente che parla di amore, complotti e idee, quelle che animarono il secolo dei Lumi.
(scelto da Elena Spadiliero)
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Chi manda le onde di Fabio Genovesi, Mondadori
Una narrazione composta, ondeggiante fra picchi di tensione e momenti di placida marea. Costruito con un pizzico di ironia e un poco di saggezza, la storia dei suoi protagonisti, piccoli o grandi che siano, coinvolge il lettore in un mondo no-social, dove ogni personaggio è una maschera pirandelliana, che incanta e disincanta chi legge.
(scelto da Stefano Fornaro)
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Sbirritudine di Giorgio Glaviano, Rizzoli
Spesso ascoltiamo notizie di poliziotti “cattivi” che hanno sbagliato oppure di poliziotti “eroi” che restano uccisi e vengono indicati come i simboli della lotta alla criminalità. Mai si parla di quello che sta nel mezzo, ovvero di tutti gli agenti e investigatori che cattivi non sono ed eroi nemmeno, i quali ogni giorno combattono una guerra “silenziosa” tra incartamenti e strade di città e paesi dominati dal male.
Il libro di Glaviano si basa sulla storia vera di un poliziotto siciliano che per vincere deve lottare non solo contro la criminalità ma anche contro la corruzione, la collusione, le infiltrazioni... e così, per esempio, mentre lui in pratica rinuncia ad avere una vita propria per trovare le prove e arrestare un latitante scopre che il suo capo si incontra con i boss e prende accordi per spartire potere e denaro.
(scelto da Irma Loredana Galgano)
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Olga di carta. Il viaggio straordinario di Elisabetta Gnone, Salani
Olga è una bambina fatta di carta che racconta storie e avventure grandiose. Qualcuno le crede, altri invece dubitano che quella fragile bambina di carta possa averle vissute. In realtà, Olga desidera trasformarsi in una bambina in carne e ossa come tutti gli altri e le sue avventure sono importanti per lei, per i suoi amici e per noi lettori, perché ci aiutano a capire quanto sia importante essere unici.
(scelto da Viviana Filippini)
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La ragazza del treno di Paula Hawkins, traduzione di Barbara Porteri, Piemme
Un thriller intenso, dai risvolti inaspettati, che intrattiene dalla prima all'ultima pagina presentando le sfaccettature psicologiche dei personaggi con grande efficacia. Risulta, così, un ottimo connubio di trama e di stile.
(scelto da Irina Turcanu)
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Sottomissione di Michel Houellebecq, traduzione di V. Vega, Bompiani
È riuscito a farmi sorridere della fragilità e dell’individualismo intellettuale europeo, incarnato dal protagonista François, di fronte all’avanzata del robusto e sanguinario monoteismo materiale delle petromonarchie.
(scelto da Leonardo Palmisano)
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Nel mondo a venire di Ben Lerner, traduzione di Martina Testa, Sellerio
Uno scrittore trentenne di nome Ben Lerner che racconta di come ha scritto il libro che teniamo tra le mani, tra cene a base di polipi rivelatori e Ritorno al futuro: se con una promessa come questa un libro non cade nel postmodernismo, il suo autore deve avere qualcosa di speciale.
Se con Un uomo di passaggio aveva fatto drizzare le orecchie a parecchia gente, con Nel mondo a venire (10:04 in lingua originale) Lerner si conferma ma soprattutto si afferma – meritatamente – nel panorama americano e internazionale. Una delle luci che brilleranno di più nei prossimi anni.
(scelto da Matteo Bolzonella)
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L’albero di stanze di Giuseppe Lupo, Marsilio
Un poema epico in prosa, tra realismo magico e cultura meridionale, dove le fantasie sono tradotte in metafore acrobatiche, in un caleidoscopio di colore e musica: un’originalissima favola, dove tempo e luogo sono evanescenti, trascina il lettore verso altri mondi, lontani da una faticosa realtà.
(scelto da Tiziana Viganò)
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La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone, Longanesi
La scelta è stata dettata dal personaggio simpatico e brillante di Cesara Annunziata che vive la sua vecchiaia con invidiabile giovinezza, trasmette un messaggio positivo che il titolo del libro esemplifica alla perfezione. Fra un linguaggio nudo e crudo e qualche battuta spiritosa la lettura scorre, ma ferma l’attenzione del lettore, che ride, ma riflette sul ciclo naturale dell’esistenza.
(scelto da Stefano Fornaro)
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Sfrattati di Giuseppe Marotta, Corbaccio
L’autore è stato davvero bravo a costruire un libro di denuncia che si legge come un romanzo, e che ci svela le molte sfaccettature di un problema scottante, analizzate da chi lo deve affrontare ogni giorno per lavoro.
(scelto da Annamaria Trevale)
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Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà di Luis Sepúlveda, traduzione di Ilide Carmignani, Guanda
È una lettura commovente e adatta a tutti. Non è solo una favola su una splendida amicizia e su una fedeltà eccezionale tra un bambino e un cane. È anche la descrizione di una terra desolata, lontana e colma di problemi. È una storia di coraggio, voglia di riscatto e sofferenza. È un libro che fa esattamente quello che ogni testo dovrebbe fare: far riflettere e raccontare a tutti un mondo che, spesso, si ignora o si fa finta di non vedere.
(scelto da Francesco Forestiero)
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Le fragili attese di Mattia Signorini, Marsilio
È godibile la sua costruzione polifonica, il racconto di Italo, proprietario della pensione Palomar, che a quasi ottant’anni ha deciso di chiudere l’attività, e dei suoi ultimi ospiti sospesi in una bolla temporale, nell’attesa che la vita faccia un passo avanti e la pianti di stare in bilico, pericolante su sé stessa, ripiegata sulle cicatrici che ancora dolgono. Improntate a un realismo malinconico, quasi felliniano, le pagine migliori del giovane scrittore rodigino evocano un mondo in via di estinzione, quello della povera gente che abita gli argini del Po all’epoca dell’esondazione.
(scelto da Alberto Carollo)
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A oriente del giardino dell'Eden di Israel J. Singer, traduzione di Marina Morpurgo, Bollati Boringhieri
Se dovessi definire con un aggettivo il romanzo di Israel J. Singer lo definirei " prezioso".
È una storia di grande afflato, ambientazione superba e personaggi dipinti nella loro vera e dolorosa condizione umana. Un tocco di magia così come le località descritte ed i sentimenti, tipici dei capolavori che nascono, se nascono, una volta ogni cento anni.
(scelto da Ivonne Rossomando)
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I miei piccoli dispiaceri di Miriam Toews, traduzione di Maurizia Balmelli, Marcos y Marcos
È un romanzo difficile da dimenticare, perché osa parlare di morte, per di più suicidio, invece che fare finta che non esistano né l'una né l'altro. E tutto questo con una scrittura che passa con disinvoltura dall'allegria alla commozione, poi di nuovo all'allegria. Più o meno come capita a noi quando viviamo.
(scelto da Antonella Squicciarini)
Gli eroi sono gli eroi di Mariagiorgia Ulbar, Marcos y Marcos
Alla voglia di valicare confini (di una lingua "materna" in cui spesso non mi riconosco; degli insegnamenti degli avi; delle terre che ho conosciuto; dei cuori che ho tastato) ho trovato risposta nei versi rocciosi di Mariagiorgia Ulbar.
(scelto da Monica Bedana)
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L’eco di uno di uno sparo di Massimo Zamboni, Einaudi
È un romanzo intenso, pregno di verità e di vita. Non di facile lettura, sulle prime, ma sorprendente per lo stile e la scrittura di Zamboni (musicista, cantautore, ex componente dei CCCP e dei CSI), l’accurata ricostruzione storica, a 70 anni della Resistenza, e degli ambienti, l’intreccio coinvolgente delle vicende e dei personaggi sviluppato in una trama mai prevedibile.
(scelto da Enza A. Moscaritolo)
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Questa la lista dei migliori libri del 2015 pensata da Sul Romanzo. Se avete altri titoli, lasciate pure un commento. La lettura è arricchimento reciproco. E cosa meglio di un consiglio tra lettori, allora?
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