Gli influencer dei libri su Instagram – Intervista a unastanzatuttaperse
Come influencer dei libri su Instagram questa settimana abbiamo chiacchierato con unastanzatuttaperse. Con i suoi oltre 7 mila follower, si tratta di un profilo che ha scelto una strada diversa rispetto a quella battuta da molti instagrammer: poche pubblicazioni settimanal e meno ricorso ad artifici in fase di post-produzione.
Con lei abbiamo parlato del futuro di Instagram e del suo rapporto con il mondo dei libri e della lettura, raccogliendo anche qualche commento critico rispetto ad alcune situazioni.
Un tempo c’erano i blog letterari, poi arrivò Facebook, da qualche tempo Instagram sta veicolando molto della comunicazione sui libri. All’interno di questa evoluzione ‒ semplificata ma non così lontana dalla realtà ‒, tu cosa pensi del rapporto fra Instagram e libri?
Trovo che sia molto bello che un social che esalta esclusivamente l’esteriorità dell’oggetto fotografato sia usato con la nobile finalità di spingere alla lettura. Certo, sono pienamente consapevole che anche questa di Instagram è solo una moda, ma è anche una moda che ha modificato il nostro modo di fare acquisti. Fino a poco tempo fa se si voleva comprare un libro si chiedeva consiglio al libraio di fiducia o agli amici, stesso discorso valeva per qualsiasi altro prodotto in commercio, il passaparola era essenziale. Oggi Instagram ha sostituito il consiglio degli amici diventando un’ottima vetrina per le aziende avendo sugli utenti il potere di invogliare all’acquisto più di un qualsiasi spot pubblicitario essendo situato in una zona a metà tra la pubblicità pagata dall’azienda, quindi palesemente di parte, e il consiglio sincero e spassionato di un amico. Ci fidiamo più di Instagram che di una qualsiasi raccomandazione “dall’alto” scordandoci spesso che gli instagrammer non sono nostri amici e non sappiamo se i loro pareri siano davvero sinceri. È vero che, in linea di massima, si possono inquadrare quei quattro/cinque profili con gusti affini ai tuoi dei quali puoi fidarti ciecamente, a tal proposito devo dire che preferisco i profili più “spartani” ai profili con centinaia di migliaia di follower e con feed super curati che sono bellissimi da vedere ma la parte del puro e semplice consiglio di lettura si va un po’ a perdere a favore di composizioni fotografiche meravigliose. Sarebbe bello trovare il giusto equilibrio tra i due ma raramente è possibile, soprattutto in un profilo gestito da una sola persona, anche perché la lettura ha i suoi tempi mentre Instagram ha delle regole serrate per quanto riguarda l’andamento delle interazioni: più pubblichi meglio è. Con regole del genere è difficile rispettare i tempi e si rischia di incappare in profili di persone che fingono di aver letto un certo libro solo per poterlo fotografare e postare nel periodo migliore, queste sono tutte cose da tenere in considerazione quando si cercano dei sinceri consigli di lettura su Instagram.
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Come organizzi le pubblicazioni?
Avendo un lavoro che occupa gran parte della mia giornata e non potendomi permettere dei mezzi fotografici professionali che velocizzerebbero notevolmente il lavoro mi limito a pubblicare a giorni alterni anche se non sempre ci riesco. Di solito lascio stare il sabato e la domenica e i vari giorni festivi. In realtà pubblico veramente poco rispetto a quello che vorrei fare ma la mia vita non è molto “instagrammabile” quindi devo impegnarmi per farla sembrare tale.
Quali mezzi (cellulare o macchina fotografica) e tecniche usi per arrivare alla foto definitiva?
Uso rigorosamente il mio cellulare e di rado modifico le foto che scatto, preferisco sfruttare una buona luce naturale piuttosto che modificare luci e saturazione in post-produzione. Credo dipenda anche dal fatto che la fotografia non è il mio lavoro ma un semplice hobby, quindi il mio occhio non è molto allenato alle varie sottigliezze tecniche. Sicuramente con il tempo migliorerò.
Instagram è un hobby che ti diverte oppure ti piacerebbe farlo diventare un’attività lavorativa?
Mi piacerebbe diventasse una sorta di lavoro, non la mia occupazione principale ma una parte della mia attività lavorativa. Non credo che una persona possa mantenersi degnamente solo con Instagram e comunque, anche se fosse possibile, io non lo farei. Se dovessi immaginare il mio lavoro ideale sarebbe sempre nel mondo dei libri, però a contatto con persone reali e vivendo situazioni diverse, fuori dalla mia stanzetta con i miei libri da fotografare. In tutto ciò Instagram continuerebbe a esserci, proprio come ora, però sarebbe solo la parte di un progetto più ampio.
Hai collaborazioni attive in questo momento con editori e aziende grazie al tuo profilo?
No, ho degli scambi di messaggi abbastanza sporadici con alcuni editori e ho ricevuto un paio d’inviti per aperitivi/presentazioni della nuova linea editoriale ma vivendo in un posto abbastanza lontano dalle grandi città, sedi di questi gruppi editoriali, ho sempre dovuto declinare l’invito a malincuore, non tanto per il traffico di libri in omaggio, che comunque fanno sempre piacere, ma per le persone che avrei potuto incontrare e soprattutto per il cibo gratis (ovviamente).
Quale rapporto hai con i lettori? Sei una persona che vive il mezzo in maniera biunivoca vagando su altri profili e commentando o tendi a concentrarti su quanto pubblichi?
Ammetto di essere abbastanza pigra da questo punto di vista, faccio del mio meglio ma nel fronte commenti alle foto sono abbastanza scarsa, insomma commento solo quando ho qualcosa d’interessante da dire o quando un libro m’incuriosisce sul serio. Purtroppo non è un atteggiamento comune, anzi ultimamente molte persone tendono a commentare varie foto facendo copia-incolla oppure mettendo anche solo un’emoticon senza senso, così si perde il senso di un social che è un mezzo per confrontarsi, non un attrezzo per allenare i pollici.
Fra i tuoi colleghi, chi ti piace seguire?
Sinceramente non ho delle preferenze, ci sono tantissime persone simpatiche e valide che postano consigli di lettura e belle foto su Instagram, non ho i miei instagrammer di fiducia ma la mia home pullula di cose belle. Purtroppo quando si parla di libri il riscontro del pubblico è sempre abbastanza labile, la fantasia e il talento di tanti non è premiato con i numeri che meriterebbero, Instagram ha delle regole che spesso mi lasciano interdetta, quindi vi consiglio di buttare un occhio anche sui profili “minori” tipo il mio, quelli con pochi follower e pochi like però tutti reali.
Si sta molto parlando dei profili noti che pubblicizzano prodotti in cambio di denaro senza però palesare l’accordo commerciale. Che cosa pensi di questo argomento?
Penso che serva una regolamentazione per i post sponsorizzati, una legge che costringa l’instagrammer o la stessa azienda a inserire un disclaimer esattamente come succede con film/telefilm/video musicali. Prendersela con le persone che fanno post di questo genere è inutile, anche perché i gestori di profili Instagram sono solo l’ultima pedina di un processo che ha ben altra origine ed è sull’origine che bisognerebbe concentrarsi.
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Immagina di precipitare nel 2023, fra cinque anni, come ti immagini il futuro di Instagram sulla comunicazione dei libri?
Non credo che Instagram sopravviverà con la forza che ha ora, verrà sicuramente sostituito da altro come sta succedendo con Facebook. Credo che all’origine del declino di Instagram ci sarà la politica del ricambio di like, follow oltre, ovviamente, all’uso di comprare follower e di pagare per le interazioni. Se fino a due/tre anni fa avere un profilo con 20 mila follower era un’eccezione oggi è la normalità, Instagram è saturo di immagini tutte uguali che non interessano più a nessuno, gli utenti sono continuamente bombardati da input che banalizzano qualsiasi messaggio, quindi anche il post intelligente tende a essere recepito come una stupidaggine o comunque a essere trattato con superficialità dall’utente medio. Questo non mi preoccupa minimamente, anzi trovo che sia molto divertente vedere come la gente migri da un social all’altro sospinta dalle regole del mercato.
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