Gli influencer dei libri su Instagram – Intervista a Stefania Mangiardi – laragazzacheannusavailibri
La ragazza che annusava i libri, profilo Instagram gestito da Stefania Mangiardi, è l’ospite odierno della nostra rubrica dedicata agli influencer dei libri su Instagram.
Con i suoi quasi 8.500 follower, Stefania riesce a parlare di sé e dei “suoi” libri in modo assai variegato senza mai essere banale.
Con lei abbiamo parlato del presente e del futuro di Instagram e della sua importanza per la promozione della lettura e dei libri oltre che del suo approccio al mezzo.
Un tempo c’erano i blog letterari, poi arrivò Facebook, da qualche tempo Instagram sta veicolando molto della comunicazione sui libri. All’interno di questa evoluzione ‒ semplificata ma non così lontana dalla realtà ‒, tu cosa pensi del rapporto fra Instagram e libri?
Credo nella potenza delle immagini, nella capacità di uno scatto di sintetizzare uno stato d'animo, un'idea, un'emozione, per cui non ho faticato a trovare una mia dimensione nell'universo di Instagram. Occupandomi di libri, per me le parole sono fondamentali, per questo apprezzo quando le immagini vengono utilizzate in modo complementare al testo, quando vanno a valorizzare i contenuti e non rimangono qualcosa di puramente estetico. Instagram, come tutte le piattaforme social, è un mezzo, un contenitore. In relazione con l'universo letterario consente di amplificare il raggio d'azione del book blogging, nell'ottica di diffondere e veicolare la passione per la lettura e l'amore per i libri attraverso la fotografia, attraverso l'immediatezza di uno scatto. In questo modo consente ai libri di occupare uno spazio nuovo, “visivo”, e di arrivare a un pubblico più ampio o comunque diverso. Ciò che non mi entusiasma e, in un certo senso, mi spaventa, è l'uso del libro come mero oggetto, parte di una composizione estetica fine a se stessa, che sicuramente ne sminuisce il potenziale.
Le tue foto sembrano minimaliste e allo stesso tempo curate nell’eleganza ma senza un filo logico severo, ti fai ispirare dalla giornata o hai invece un calendario preciso per le pubblicazioni? Esiste un filo logico e mi sbaglio?
Grazie, innanzitutto. Non esiste un filo logico, in effetti. Su Instagram, come sul mio blog, sono semplicemente io. Io che non amo la logica, non amo i programmi e non sono per niente brava a pianificare. Come si legge nella biografia del mio profilo IG, si tratta di istantanee spettinate di una vita da lettrice. Instagram è una finestra in cui condivido le mie letture, le opinioni sui libri che leggo, qualche frame della mia vita e dei miei personali – e poco ordinati – pensieri. Tendo a pubblicare foto che ritraggono la lettura del momento, ma anche a utilizzare uno scatto per parlare del mio mondo, dell’amore per la letteratura e della passione per le piccole cose, per i dettagli, per l'idea che la bellezza e la poesia si nascondano ovunque. Non programmo quasi mai le pubblicazioni, non seguo un calendario preciso, davvero nulla di rigoroso e organizzato. Ho un appuntamento fisso con chi mi segue che riguarda la foto del buongiorno, quella in cui ai libri si accompagna una frase e un biscotto o un caffè. Un rituale che fa parte della mia vita quotidiana e a cui i lettori nel tempo si sono affezionati.
Vuoi conoscere potenzialità e debolezze del tuo romanzo? Ecco la nostra Valutazione d’Inedito
Instagram è un hobby che ti diverte oppure ti piacerebbe farlo diventare un’attività lavorativa?
La fotografia mi affascina e Instagram è un modo per esprimere il mio lato creativo e per parlare di libri in maniera diversificata. Ovviamente piacerebbe a tutti trasformare un hobby in un'attività lavorativa, ma non è un obiettivo che mi sono mai posta. Curo il canale esattamente come mi dedico al blog e come tendo ad approcciare ogni altra attività della mia vita: divertendomi ed esprimendo me stessa.
Hai collaborazioni attive in questo momento con editori e aziende grazie al tuo profilo?
Mi occupo del blog da quasi cinque anni e nel tempo sono nate tante belle collaborazioni con case editrici, riviste del settore ed enti culturali. Si tratta di collaborazioni precedenti al fenomeno Instagram anche se riconosco che ad oggi avere un profilo IG seguito consente l'accesso a dei canali preferenziali.
Leggi tutte le interviste dello speciale Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
Quale rapporto hai con i tuoi lettori? Sei una persona che vive il mezzo in maniera biunivoca vagando su altri profili e commentando o tendi a concentrarti su quanto pubblichi?
Seguo con costanza alcuni profili, prevalentemente inerenti al mondo letterario (ma non solo), anche se ammetto di non essere molto attiva nei commenti. Con i lettori ho un rapporto di confronto e scambio continuo, cerco di rispondere in tempi brevi ai messaggi direct e spesso nascono delle conversazioni che mi arricchiscono tantissimo, dove sono io a ricevere consigli e ad annotare titoli. È un rapporto assolutamente alla pari tra persone che condividono la stessa passione oltre che manie e idiosincrasie che solo lettori seriali come te possono comprendere.
Si sta molto parlando dei profili noti che pubblicizzano prodotti in cambio di denaro senza però palesare l’accordo commerciale. Che cosa pensi di questo argomento?
Sono per la trasparenza, sempre e comunque. Ritengo sia corretto, nei confronti di chi segue il profilo, rendere noti eventuali accordi commerciali e precisare se il prodotto consigliato rientra in una sponsorizzazione, cosa che in sé non comporta alcun giudizio negativo. Credo poi che nel settore editoriale la questione sia ancora più delicata e complessa. Personalmente tengo molto all'autenticità e ho sempre avuto un rapporto onesto con i miei lettori. Chi mi segue sa che consiglio e pubblicizzo un libro solo perché mi è realmente piaciuto. Tendo quindi ad escludere a priori proposte di collaborazione che limitano la mia libertà di giudizio.
GRATIS il nostro manuale di scrittura creativa? Clicca qui!
Immagina di precipitare nel 2023, fra cinque anni, come ti immagini il futuro di Instagram sulla comunicazione dei libri?
In un mondo che corre così veloce, cinque anni non sono affatto pochi. La tendenza a prediligere forme di comunicazione sempre più immediate, rapide e istantanee mi fa credere che il mezzo visivo sarà sempre più centrale per chi desidera parlare di libri. Credo quindi che Instagram continuerà a definirsi come lo strumento principale della promozione editoriale. O magari sarà già stato rimpiazzato da un nuovo canale e noi saremo qui a chiederci come e perché.
Speciali
- Corso di SCRITTURA CREATIVA online
- Corso di EDITING online
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2017
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi
Commenti
Invia nuovo commento