Gli influencer dei libri su Instagram – Intervista a Marta Mulè – libriattraversolospecchio
Bookstagrammer dei riflessi è il nome del profilo di cui ci occupiamo questa settimana nell’ambito del nostro viaggio tra gli influencer dei libri su Instagram.
Con i suoi oltre 2.500 follower, Marta Mulè, questo il nome di chi gestisce la pagina Instagram @libriattraversolospecchio, è riuscita in pochissimo tempo a ritagliarsi un suo spazio personale con uno stile originale apprezzato dai suoi follower.
Con lei abbiamo parlato del suo rapporto con i libri e con Instagram, delle possibili evoluzioni del mezzo e di cosa può fare per la lettura e i lettori.
Un tempo c’erano i blog letterari, poi arrivò Facebook, da qualche tempo Instagram sta veicolando molto della comunicazione sui libri. All’interno di questa evoluzione ‒ semplificata ma non così lontana dalla realtà ‒, tu cosa pensi del rapporto fra Instagram e libri?
Adoro la citazione di Gianni Rodari: «Vorrei che tutti leggessero non per diventare letterati o poeti ma perché nessuno sia più schiavo». Credo, quindi, che qualsiasi mezzo aiuti la diffusione dei libri sia importante e da salvaguardare. Ho la sensazione, poi, che soprattutto in Italia si faccia fatica a liberarsi dal preconcetto che leggere sia qualcosa di noioso, che ha che fare con la scuola e le imposizioni in generale. Instagram, con il suo linguaggio moderno, può aiutare le nuove generazioni a uscire definitivamente da questo stereotipo, ovviamente nella speranza che non si arrivi a celebrare solo l’immagine del libro. In questo dobbiamo essere attenti anche noi bookstagrammer.
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Il profilo è nato pochi mesi fa eppure già è chiaro un tuo stile. Come passi dall’idea alla foto e quanto lavoro preparatorio c’è?
In verità è tutto molto istintivo, come lo è stato la scelta dello stile. Sono appassionata di fotografia e, in particolare, mi hanno sempre affascinato i riflessi e le ombre, perché permettono di ingannare la realtà, di duplicarla, trasformandola. Di renderla più poetica.
Ho pensato di fotografare libri allo specchio, proprio per giocare su questa dualità, e per dare vita alla citazione di Carlos Ruiz Zafón: «I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro». Così ogni volta che voglio postare qualcosa sulla pagina Instagram, passo davanti alla mia libreria, mi lascio ispirare da un libro che ho letto, che mi ha fatto riflettere su me stessa, e vedo se mi viene qualche idea su come impostare la foto, su quali elementi porre di fronte allo specchio. Dall’idea in un’oretta (in genere nella pausa pranzo) la foto è sulla pagina.
Quali mezzi (cellulare o macchina fotografica) e tecniche usi per arrivare alla foto definitiva?
Utilizzo la mia adorata Reflex, una Nikon d5100, poi sistemo l’esposizione con Photoshop (e a volte aggiungo scorci di miei viaggi, o altri riflessi) e alla fine aggiungo la firma con Picsart. In verità non sono molto pratica delle tecniche di fotoritocco.
Instagram è un hobby che ti diverte oppure ti piacerebbe farlo diventare un’attività lavorativa?
Lo vivo come un hobby meraviglioso, che può donarmi conoscenze e conoscenza. Per ora non sto pensando di farlo diventare un’attività lavorativa, anche perché ho già la professione legale a occupare il mio tempo (sono un avvocato). Poi, comunque, come in ogni aspetto della vita, penso sia giusto non porsi limiti.
Hai collaborazioni attive in questo momento con editori e aziende grazie al tuo profilo?
Al momento ho collaborato solo con un editor, ma ho rifiutato alcune offerte di collaborazione da parte di autori. Non voglio accumulare libri solo per mero collezionismo. Per me la lettura è sacra, e così il lavoro degli scrittori, che non vorrei mai prendere in giro accaparrandomi libri che per genere o tematica so già avrei difficoltà ad amare. Oltretutto mi sentirei a disagio a stroncare pubblicamente un libro che mi è stato donato da uno scrittore emergente (anche perché non avrei la preparazione per farlo) ma allo stesso tempo non vorrei mai prendere in giro i miei follower, a cui voglio donare solo l’esperienza di libri che ho amato, che mi hanno fatto scoprire qualcosa su me stessa. Quindi preferisco evitare, se non sono libri che avrei preso in ogni caso.
Quale rapporto hai con i lettori? Sei una persona che vive il mezzo in maniera biunivoca vagando su altri profili e commentando o tendi a concentrarti su quanto pubblichi?
Seguo relativamente pochi profili perché mi piace dare la giusta attenzione alle foto e alle riflessioni che trovo nella home (non amo molto l’atteggiamento di chi segue solo per farsi notare e poi in verità non ha idea di cosa ci sia dietro le varie pagine). Allo stesso tempo mi piace parlare con chiunque trovi iltempo per scrivermi un commento, o regalarmi una riflessione, e sono sempre ben disposta a conoscere nuove persone (ed innamorarmi di nuove pagine).
Fra i tuoi colleghi, chi ti piace seguire?
Adoro chi posta foto con un’idea dietro e commenti che mi fanno riflettere. Amo chi è arguto e allo stesso tempo gentile e cordiale (non tollero l’aggressività e la mancanza di empatia, che purtroppo sto vedendo spesso anche nel mondo di bookstagram). Non vorrei far nomi, perché sicuramente mi dimenticherei qualcuno, o sarei ingiusta con qualcun altro.
Si sta molto parlando dei profili noti che pubblicizzano prodotti in cambio di denaro senza però palesare l’accordo commerciale. Che cosa pensi di questo argomento?
A me non è mai accaduto (e neanche è stato offerto), ma non vedo nulla di male in chi viene pagato per pubblicizzare un libro, considerando che gestire una pagina con molti follower (in alcuni casi scrivendo anche articoli su un blog) può impegnare parecchie ore al giorno. Quello che conta, a mio avviso, è che ci sia la trasparenza, che sia palese che si tratti di una collaborazione (anche perché altrimenti si configurerebbe una condotta illecita) e che il bookstagrammer non perda la sua integrità, che sia sincero. Gli spazi possono essere in vendita, ma un’opinione non dovrebbe mai esserlo.
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Immagina di precipitare nel 2023, fra cinque anni, come ti immagini il futuro di Instagram sulla comunicazione dei libri?
Qualche anno fa molti prevedevano la fine del libro stampato, per via della diffusione dell’e-book, e invece oggi Instagram ci regala foto di libri in viaggio in ogni angolo del mondo. So già che i libri sapranno stupirmi anche negli anni a venire.
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