Editing ‒ Il rimando funzionale ciclico
Se ricordate quando ho parlato di rimando funzionale, scrivevo «un rimando, lo dice la parola, è l’azione di rimandare, invece per funzionale si intende che risponde a una funzione. Un rimando funzionale, in modo preciso, è inserito in un determinato punto di una storia per alimentare la curiosità del lettore e per soddisfare un paesaggio letterario che si scoprirà più avanti».
Esistono numerose varianti di rimandi funzionali, ognuna con uno specifico obiettivo in una trama. Quello ciclico possiede la peculiarità di potenziare il climax. Supponete, per semplificare, ma concentratevi per ora nel concetto, di avere un romanzo di 200 cartelle editoriali e il climax si trova nella cartella 190.
Avete deciso di spezzare la scena del ritrovamento di un bimbo annegato in più capitoli. Mi spiego per non creare ambiguità. Ci sono alcuni capitoli che raccontano il giorno del ritrovamento e altri che non se ne occupano, qual è la funzione dei primi? Produrre tensione narrativa e lasciare sempre il lettore con un pizzico di fame di lettura per scoprire che cosa è accaduto. Userò un grafico per facilitare la comprensione del concetto e considerate che ogni segno * significa capitoli che parlano del giorno del ritrovamento mentre ogni segno + equivale ai capitoli che non se ne occupano.
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Come potete notare, la distribuzione dei capitoli che parlano del giorno del ritrovamento va via via aumentando quanto più ci si avvicina al climax, che corrisponde nell’esempio con l’ultimo * a destra nel grafico.
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Che cosa provoca questo schema narrativo? Non solo concentriamo sempre più l’attenzione del lettore nel giorno del ritrovamento del bambino ma i rimandi funzionali ciclici inseriti in quei capitoli permetteranno di aumentare la tensione narrativa per potenziare il climax.
È molto più facile dirsi che farsi perché ho utilizzato un esempio semplificato e spesso le trame contengono complessità che non possono essere manipolate con troppa rigidità, la conseguenza sarebbe non di rado la perdita della coesione fra le parti (altro importante tema dell’editing). Tuttavia, in linea di principio, ecco un’operazione concreta per inserire rimandi funzionali ciclici che valorizzino il climax, uso la parola «valorizzino» perché negli anni mi è capitato spesso di incontrare climax che dal punto di vista dei contenuti funzionavano, magari ben inseriti nella trama, eppure sembrava che qualcosa mancasse.
Un’immagine per chiarire. Non vi è mai capitato di mangiare un piatto di pasta cotta bene con il pomodoro di buona qualità e che nonostante fosse buona sentivate che il sale era stato dosato male? Il concetto è il medesimo. Un climax ben costruito ma senza sale. Il più delle volte non sono i contenuti della storia il problema (come tanti scrittori spesso pensano, sbagliando), bensì altro. Un buon utilizzo dei rimandi funzionali ciclici rappresenta il sale che valorizza il climax, come scrivevo.
Esistono anche rimandi funzionali ciclici che lavorano in modi più complessi. Immaginate nella storia del bambino annegato che ci sia una seconda storia parallela che riguardi un suo compagno di classe con il quale litigava a scuola di frequente (quindi l’intreccio avrà piani temporali diversi). Questo secondo bambino torna a casa piangendo dai genitori e si lamenta dell’altro bimbo. Una, due, cinque, sette volte e i suoi genitori cominciano a essere esasperati, anche perché i genitori del primo bambino sembrano essere del tutto disinteressati ai lamenti dell’altra famiglia. A un certo punto della storia i genitori del secondo bambino trascorrono una domenica nello stesso lago dove poi troveranno il primo bimbo annegato. È chiaro che una parte di lettori potrebbe domandarsi se sono stati loro a uccidere il compagno di scuola del loro figlio. Come rafforzare questo sospetto? Grazie a un utilizzo dei rimandi funzionali ciclici che si alternano con i rimandi funzionali ciclici di cui si è parlato con la scena parcellizzata del giorno del ritrovamento.
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Pongo di nuovo l’attenzione non solo nel concetto di rimando funzionale, di cui si è parlato nella scorsa puntata, ma nella sottocategoria di rimando funzionale ciclico che si sviluppa attraverso una distribuzione che aumenta nella trama: una distribuzione che andrà gestita soprattutto nella fase di riscrittura.
Per quanto concerne la mia esperienza come editor, predisporre in fase di scrittura e non di riscrittura i rimandi funzionali ciclici rischierebbe di immobilizzare la fluidità creativa nella maggior parte dei casi. Scegliere il momento giusto per elaborare alcune tecniche è importante tanto quanto l’uso della tecnica stessa.
Alla prossima puntata.
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