E se il primo editore della storia incontrasse i giovani d’oggi?
Un cellulare, una chat, Venezia, un primo incontro mancato sono gli ingredienti della storia tra Luigi e Caterina. E fin qui potrebbe sembrare il normale racconto di una storia adolescenziale, se non fosse che le loro vicende finiscono con il sovrapporsi a quelle di Aldo Manuzio, il primo editore della storia, e non solo di quella italiana.
Stiamo parlando di una graphic novel dedicata ad Aldo Manuzio, con i disegni di Gaspard Njock e i testi di Andrea Aprile, edita da Tunué.
Luigi conosce una ragazza in chat e si reca a Venezia, da Bassiano, per incontrarla. Solo che Caterina non si presenta all’incontro e Luigi si ferma, in un attimo di smarrimento, sotto la statua di Aldo Manuzio, anch’egli al centro di un viaggio da Bassiano a Venezia più di cinque secoli prima:
«Eh Aldo? Me lo sai dire almeno te? Che faccio ora? Dove vado?
Vabbeh ho capito va', nemmeno tra paesani ci si aiuta più! Stammi bene Aldo, ci si vede... Ah, grazie per il libro!»
Il giovane si ferma fuori un bar a rimuginare sui suoi pensieri e sull’incontro non concretizzato, quando gli si avvicina il vecchio Alfredo (che si scoprirà essere erede di Manuzio), il quale, dopo aver chiacchierato un po’ e aver scoperto che Luigi è originario della stessa cittadina che ha dato i natali ad Aldo Manuzio, lo accompagna in un giro per Venezia, cominciando proprio da quella che fu la residenza veneziana di Manuzio:
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«Un tempo residenza tra le più frequentate dai letterati di passaggio in città; ora, ben più modesta dimora».
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È dopo aver salutato Alfredo che Luigi si scontrerà letteralmente con la protagonista femminile della nostra storia, Caterina, che fa un lavoro straordinario:
«Ci occupiamo di portare libri e cultura ai ragazzi delle popolazioni più isolate dell'Africa, facciamo dei turni e a me tocca partire tra due giorni per il Congo!».
Ed è Caterina che inizia a raccontare a Luigi la storia di Aldo Manuzio, partendo proprio dai macchinari che sono custoditi dove lei lavora.
È da qui che ha avvio la splendida avventura di Aldo Manuzio, che parte dalla smania di imparare a leggere alle lezioni nella residenza del principe fino al trasferimento a Roma:
«Sei stato un ottimo studente, Aldo. Il migliore che io abbia mai avuto probabilmente, ed è giusto che ti vengano schiuse possibilità ancora maggiori, te lo meriti! Il principe ci tiene a te, ti sei guadagnato la sua fiducia e la sua benevolenza. Vedrai, a Roma ti troverai bene».
La descrizione del soggiorno romano di Aldo si alterna a quella del viaggio di Caterina in Congo e dell’allontanamento da Luigi, quasi a voler segnare le due adolescenze che si sovrappongono sebbene in epoche differenti.
«Hai mai pensato quale rivoluzione comporterebbe la diffusione del sapere a tutti?».
È questa l’idea rivoluzionaria dell’ancora giovane Manuzio, quella che aprirà la strada alla sua attività. Esattamente come farà Caterina in Congo oltre 500 anni dopo, Manuzio voleva diffondere il sapere tra la gente.
Il racconto prosegue con la narrazione della formazione umana e professionale di Aldo, dalla permanenza a Verona presso la bottega di Guarino al soggiorno a Ferrara fino all’inizio della sua attività e alla creazione di quello che diventerà il suo marchio di fabbrica.
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La narrazione si chiude poi con la creazione delle prime opere di Aldo Manuzio, tutte ispirate da un’intuizione da umanista:
«Gli uomini vengono spronati agli studi...
...soprattutto dall'esempio degli antenati»
Il sogno di Aldo Manuzio si realizza dunque, dimostrando la capacità di costruire un progetto e perseguirlo in termini di obiettivi fino in fondo, senza perdersi d’animo e trasformando tutte le opportunità in occasioni. Forse è proprio questo che il nostro Aldo potrebbe dire ai giovani d’oggi, ed è ciò che indirettamente dice anche ai due protagonisti della nostra storia.
E Caterina e Luigi? Beh, novità ci saranno anche per loro, ma ora vogliamo raccontarvi ancora un po’ di Aldo Manuzio e del successo di questo libro, a cui è stata dedicata un’intera mostra dalla Biblioteca Nazionale Marciana a Venezia che, fino al 10 aprile e con la curatela di Giuseppina Bernabei e Marco Palombo, esporrà le tavole originali preparate per la graphic novel.
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