Dracula a caccia di un serial killer a Bologna
Qualche tempo fa sulle pagine di questo blog stavo facendo una ricerca su autori italiani emergenti. Poi ho proseguito la ricerca mettendo come parole chiave come: calcio, musica e mi sono usciti articoli che citavano, ovviamente, il mio caro buon Nick Hornby, ma che in realtà stavano parlando di un autore italianissimo. Il suo nome ha cominciato a girarmi in testa e da buon lettore ho cominciato chiedendogli l’amicizia su Facebook (confermata dopo pochi istanti), leggendo sul web le varie notizie e le diverse interviste e alla fine sono andato nella mia libreria di fiducia per acquistare due suoi romanzi (Gli annientatori e L’era del porco).
Avete capito di chi sto parlando? Prima di svelare il suo nome, volevo spoilerare altre informazioni molto interessanti. Il nostro autore non solo si occupa di scrivere i suoi romanzi, ma nel frattempo conduce un programma su una piccola radio indipendente di Bologna, suona la chitarra in una tribute band di Bob Dylan e insegna scrittura creativa.
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Alcune settimane fa ho avuto l’occasione di conoscere un giovane scrittore che ha pubblicato recentemente il suo romanzo con una casa editrice bolognese e, girovagando sulle sue pagine social, ho notato che in qualche sua presentazione il moderatore era proprio lui, il nostro autore del giorno. Questo perché? Pare che a quest’autore piaccia presentare scrittori emergenti, pare che sia una persona simpaticissima e molto disponibile, un’immagine molto lontana dallo stereotipo dello scrittore spocchioso e fiero del suo sapere e della sua arte. Una qualità che ha attirato anche le attenzioni di un giovane gruppo della provincia di Trento,i Sesto Elemento, che, ispirandosi a un suo romanzo, ha scritto una canzone corredata da un video molto particolare.
Se siete arrivati a leggere fino a questo punto e la curiosità vi sta consumando, è giusto dirvi il nome di quest’autore e il titolo del suo nuovo romanzo da poco pubblicato.
Sto parlando di Gianluca Morozzi e di Dracula ed io (Edizioni Tea).
Prima della pubblicazione Morozzi postava regolarmente dei piccoli video, a volte un po’ inquietanti, che facevano presagire le tematiche affrontate dal romanzo.
Non facciamoci ingannare dal titolo, non siamo davanti a un remake del romanzo di Bram Stoker, ma piuttosto abbiamo a che fare con un Dracula in salsa bolognese. Un Dracula che ha le sembianze di Robert Downey jr. Un Dracula che, sfruttando le ombre dei tipici portici di Bologna, si permette il lusso di girovagare anche di giorno in cerca non solo di sangue, ma anche di buon vino.
Nel suo vagare per la città bolognese, va in cerca di un altro personaggio che muore e risorge cambiando sempre aspetto e sesso. Lo cerca perché ogni volta che torna a Bologna sente il bisogno di giocare a scacchi con lui e a questo punto Morozzi si auto cita: il misterioso personaggio abita in un palazzo, dove alloggiano anche Lajos, l’Orrido, Lobo e la Betty (personaggi del romanzo L’era del Porco). Purtroppo la tanto desiderata partita a scacchi non ci sarà perché qualcuno uccide il misterioso personaggio e Dracula inizia ad avere dei sospetti, e assetato di vendetta e con l’aiuto di Lajos andrà incontro a un’avventura fatta di vampiri, mezzi umani, personaggi immortali e un serial killer che uccide le sue vittime con un’impressionante ferocia fino a un finale imprevedibile e spettacolare.
Ogni città italiana è ricca di misteri e luoghi inquietanti e anche Bologna non sfugge a questa regola. Nel capoluogo emiliano troviamo luoghi come Villa Malvasia, i 666 archi di San Luca, la pietra di Bologna, le due torri. Luoghi che hanno una storia ricca di misteri e di episodi inquietanti e Morozzi, da buon bolognese doc, sfrutta la cosa ambientando il suo Dracula nella città. Un romanzo che, fra citazioni musicali, rimandi a fumetti cult e un intreccio di personaggi realizzato con maestria, cattura sin dalla prima pagina, forse anche perché di un personaggio come Dracula non ci si stanca mai.
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Il finale è sorprendente e non me ne voglia Morozzi, se in altre sue opere era proprio la parte che mi deludeva di più, ma questa volta è riuscito a sorprendermi e a farmi rimanere a bocca aperta.
Per la prima foto, la fonte è qui.
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