Cosa pensano i turisti stranieri dell’Italia? Ce lo dice Twitter
Una delle critiche che viene mossa di frequente agli addetti del settore turistico in Italia riguarda senz’altro l’approssimazione nella gestione di un’attività che non può più basarsi, come accadeva in passato, sulle presunte doti indigene di genialità e inventiva.
Occorre essere informati, aggiornarsi, imparare le lingue per essere in grado di capire le esigenze dei visitatori stranieri e poter fornire loro ciò che richiedono, cose che troppo spesso vengono trascurate o sottovalutate: basti pensare al fatto che, a fronte di una massiccia e costante presenza di turisti provenienti dalla Germania, la lingua tedesca continua a essere studiata pochissimo nelle scuole italiane.
Cercare di comprendere l’idea che gli stranieri hanno del nostro Paese, con i giudizi che esprimono al riguardo e le aspettative che nutrono nei nostri confronti, può costituire una buona strada per imparare a soddisfarli durante i loro soggiorni in Italia. A questo proposito, Internet mette a disposizione una serie di strumenti per acquisire un’enorme quantità d’informazioni, e sta solo agli operatori del settore farne un uso intelligente.
Almawave, società di consulenze tecnologiche che collabora con aziende e università, ha effettuato alla fine del 2013 una ricerca molto importante a questo proposito, analizzando con algoritmi statistici quasi otto milioni di tweet in sei lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese) aventi per tema l’Italia e scambiati in tutto il mondo dal 24 settembre al 28 ottobre 2013. L’analisi è stata ribattezzata #italianelmondo e ha messo in evidenza, prima di tutto, che il turismo rappresenta il secondo argomento per importanza, con il 15% dei tweet complessivamente scambiati, dopo lo sport (40%) e prima di politica (8%), economia, eventi, temi sociali e persino la moda, che risulta quasi in fondo alla classifica con un misero 3%.
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In particolare, se il 42% delle conversazioni registrate su Twitter in tema di turismo parla dell’organizzazione di viaggi e vacanze, il 25% cita città d’arte e monumenti, il 22% il paesaggio italiano e le località turistiche, mentre solo l’11% esprime commenti sulle nostre strutture ricettive, nel bene e nel male.
La prossima settimana vedremo in dettaglio gli aspetti più interessanti, e a volte anche sorprendenti, di questa ricerca, che si spera venga studiata con attenzione da tutti gli operatori turistici.
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