Come scrivere un romanzo: 15 modi utili – parte II
Ieri vi parlavo di Napoleon Hill e dei suoi 15 punti. Vi ho anche detto che interpretati dal punto di vista della scrittura conservano un valore importante. Il confronto con tante persone a contatto con le prime esperienze di scrittura mi ha permesso di comprendere quanto alcune abitudini fossero la chiave motivazionale più efficace per scrivere un romanzo.
1. Essere positivi.
La positività genera la giusta energia per continuare a perseguire uno scopo. Ci saranno momenti difficili, nei quali la strada sembra a vicolo cieco, è proprio in quei momenti che la positività, intesa come approccio volitivo, interviene in soccorso.
2. Stabilire degli obiettivi.
Un obiettivo va spezzettato. Esempio: se immaginate il vostro romanzo di 200 pagine, spezzettate con date precise le 200 pagine, 5 entro il 7 giugno, altre 5 entro il 12 giugno e via così. Avere piccoli passi da compiere facilita il percorso.
3. Essere tenaci.
Non è una dote, si impara. Essere tenaci rispetto ai propri obiettivi, perseverare. Se non avete rispettato le cinque pagine in un dato giorno, recuperate, sforzatevi di recuperare, metteteci tutta l’energia necessaria per colmare la mancanza. Se non riuscite a colmare tutto, almeno vi sarete portati avanti con gli arretrati.
4. Essere disposti a lavorare sodo, con disciplina e fino in fondo.
Uno degli aspetti più importanti. Lavorare sodo significa non raccontarsi scuse, significa alzarsi un’ora prima il mattino per scrivere, significa eliminare le distrazioni, significa darsi da fare con continuità.
5. Concentrarsi sul miglioramento di se stessi.
Quanto più vi conoscerete, tanto più la scrittura assorbirà le vostre migliorie interiori. Vi sembra una cosa strana? Non lo é. La consapevolezza narrativa è frutto della vostra consapevolezza interiore. Ampliare i vostri orizzonti non avrà che una conseguenza: rendere la scrittura più ricca, più densa, migliore.
6. Mostrare entusiasmo.
Come sosteneva il grande filosofo R.W. Emerson, non si è mai compiuto nulla di grande senza entusiasmo, perché produce linfa nuova sulla quale poggiarsi per partorire idee nuove. Quando vivete la storia del vostro romanzo a livello mentale, avete bisogno di energia e l’entusiasmo è un moltiplicatore di energie.
7. Mantenere la concentrazione.
La concentrazione vi dona la capacità di scindere il vissuto, non potete farvi di continuo confondere dai problemi di vostro figlio o dall’insolenza di un collega di lavoro, dalla cattiveria della società o dalla malattia della suocera. I problemi ci saranno sempre e meritano rispetto. Tuttavia la concentrazione deve concedervi un certo isolamento durante la scrittura, isolamento mentale.
8. Preventivare i tempi.
Se sapete che inizieranno alcuni problemi che vi ruberanno tempo, preventivate un certo sforzo di scrittura. Se sapete che dovrete per forza dedicarvi a vostra figlia in certi orari della settimana, incastrate i tempi della scrittura con un calendario severo, non abbandonatevi all’anarchia.
9. Prendere l’iniziativa.
Prendere l’iniziativa è nevralgico per scrivere un romanzo. Siate determinati, se avete deciso che tutti i lunedì sera scrivete, tutti i lunedì sera dovrà essere così. Perciò non avrete scuse e non giustificherete ciò che non può essere giustificato. La scrittura merita rispetto, voi la rispettate?
10. Affermare se stessi e ciò che si vuole.
Ricordatevi spesso quanto volete, scrivetelo nero su bianco. Attaccate un post-it sul muro, leggete quel desiderio ogni giorno, focalizzatevi sul futuro vivendo passo dopo passo la semina. Prima dei frutti servono i fiori, rendeteli tali fissandoli di continuo.
11. Credere in se stessi.
Una sola domanda: se non credete voi in voi stessi chi lo farà?
12. Lavorare con gente positiva e incoraggiante.
Relazionarsi con persone positive e incoraggianti vi permette di specchiarvi e di prendere scelte altrettanto positive e incoraggianti. Se frequenti lo “zoppo”, impari a zoppicare, recita il proverbio. Non potete eliminare le persone negative, a volte non è possibile, perché magari persone della famiglia, ma frequentatele meno, ascoltatele meno, abbassate il tasso di inquinamento che queste persone vi portano.
13. Capire gli altri e lavorarci bene insieme.
Mettersi in ascolto con serietà vi fornisce tutta una serie di stimoli per la vostra scrittura e la trama del romanzo. Ascoltare significa imparare. E relazionarsi costruttivamente con le persone vi porta ad andare oltre il velo dell’ignoranza. Rimanere ignoranti verso l’alterità è una scelta, mai una conseguenza.
14. Procedere verso la meta.
Non abbattetevi, anche se non mancheranno i momenti complicati, pensate alla meta, pensate al motivo per il quale avete deciso di scrivere un romanzo. I personaggi vi chiedono ossigeno, dateglielo.
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15. Sviluppare abitudini legate al successo.
Le abitudini legate al successo diventano nel tempo, da zampillo che erano, una vera fonte di vita, come un fiume che scorre dai monti al mare. Vi sentirete meglio ma donatevi la possibilità di capirlo senza pregiudizi.
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Commenti
Consigli utili e stimolanti. Speriamo che il mio romanzo riesca bene!
Condivido molti di questi punti ma, come accennato su Twitter, credo che faccia parte di molti scrittori autentici l'abitudine a considerare se stessi degli inetti, altrimenti nel '900 non sarebbe mai nata la poetica dell'anti-eroe. Comunque l'atteggiamento positivo verso la scrittura serve.
E' possibile avere come meta semplicemente la voglia di scrivere, il bisogno estremo di scrivere? vorrei scrivere, scrivere un libro per raccontare qualcosa, per raccontarmi a me stesso e mostrare il mio mondo interiore.
Anche io ho cominciato a scivere così, ma arrivata alle 60 pagine mi sono bloccata, perchè non c'era niente che il mio personaggio potesse dire o fare che non fosse scontato, la mia storia non aveva più un senso, la mia protagonista è rimasta per settimane seduta su un letto d'albergo senza che io potessi farci niente, altre storie mi cominciavano a ronzare in testa e sembravano tanto fattibili quanto lo era sembrata quell'altra all' inizio, una vocina in testa mi diceva: "questa non è la tua storia, lascia tutto e scrivi altro, se ti fossilizzi qua sopra avrai come unico risultato una crisi nervosa!" Per fortuna sono testarda come un mulo e volevo finire quel racconto, ho ricominciato a scrivere, anche un po' controvoglia, prima a descrivere come ansiosa giocherellasse con la collana, poi ai pensieri che correvano a casa, 5 righe al giorno ne sto uscendo, ma se avessi voluto solo scrivere per sfogarmi, a quest'ora mi ritroverei con tanti brevi testi come quelli che ci assegnavano le insegnanti a scuola!
Nonostante i corsi all'Università e i corsi PNL nessuno aveva mai sintetizzato in modo chiaro e inequivoco.
Grazie dott. Palmas, terrò in vista l'elenco finché non cambierò atteggiamento nei confronti della scrittura.
Sto cominciando a scrivere ma nn so se sono davvero in grado di farlo... Vivo di passioni e metto passione in tutto quello che faccio... Sono in un momento difficile della mia vita ma voglio scrivere voglio fare uscire tutte le mie emozioni... Credo nella condivisione Voglio farcela e ce la farò grazie sam
Ciao Sam, ci sei riuscito?
Io sono anni che scrivo, ma non sono mai riuscito a concludere nulla. Ora abbandonato un progetto troppo grande mi vorrei dedicare ad una riscrittura. Pensate possa essere una buona a idea o un fallimento inconsciamente premeditato?
Io adoro leggere...e come dice nella 10º regola io quelli lo faccio spesso...a volte quando la mente naviga o se sono nervosa se mi sento sola....scrivo frasi ke mi girano x la testa anke quelle senza senzo...e da.un po che penso di scrivere un libro e me lo ha consigliato il mio fidanzato e vari amici ma non so come scriverlo su un quaderno sul pc come verra publicato a chi lo si porta dopo averlo scritto...
Qualcuno di voi lo a scritto un libro? Che aiuto potreste darmi o consiglio
Cercare la stereo tipizzazione di chi scriva, o che si presumi tale, l'ho sempre trovata, a dir poco, fuorviante. Come piccolo esempio, si può restare senza idee per giorni, settimane, mesi e poi, d'improvviso, subentrare il furore creativo in grado di travolgere il tuo "essere uomo" prima ancora dell'essere scrittore. Non hai tempo più per nulla ma solo per scrivere, mettendo in secondo piano tutto il resto. Oltre che parlare di poeti "maledetti" si dovrebbe fare riferimento a letteratura e poesia maledetta. Inoltre sai benissimo che la tua forma espressiva, e stile di scrittura, deve sottostare a determinate regole ma sai altrettanto bene del suo diventare un aspetto marginale, almeno durante la descrizione iniziale.
E' chiaro del mio proporre un commento un tantino individuale, se non particolare, ma in ultima analisi come farebbe un vero scrittore a rimanere tale mantenendo la pienezza scontata del suo modus operandi?
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