Come aprire una libreria quando tutti chiudono: la storia di Alessandra Raddi
Come aprire una libreria vi sembrerà un sogno... Subito la buona notizia: aprire una libreria quanto tutti chiudono, dimostra che c'è ancora chi compie il percorso inverso, provando a rinvigorire la voce “cultura” delle nostre città. D'accordo, diciamolo pure: questo comporta la famosa dose equilibrata di coraggio e incoscienza, giacché per molti un'attività del genere potrebbe significare accollarsi un rischio imprenditoriale. Ma Alessandra Raddi non sembra aver avuto molti dubbi, quando le si è presentata la possibilità di rilevare una libreria nel quartiere Isolotto di Firenze. Da dieci anni in quel punto (viale Talenti, 97) esisteva infatti la libreria Gulliver, punto in franchising di Mondadori. Dal 9 marzo invece ha aperto i battenti Leggermente, una realtà giovane e indipendente, che ha al timone una ragazza di ventisette anni.
Cominciamo dalle scelte personali che l’hanno condotta fin qui: perché aprire proprio una libreria?
La motivazione più forte è ovviamente la passione per la lettura, oltre a quella per la scrittura. Sono laureata in Lingue e ho lavorato come hostess, interprete nei convegni, oppure negli alberghi, ma la lettura è sempre stata presente nella mia vita.
La giusta continuazione della domanda precedente sarebbe: perché aprire una libreria… oggi, in un momento economico e culturale molto decadente per il nostro Paese?
Devo dire che è stata anche una scelta dettata dalla necessità: non è semplice trovare posto nel mondo lavorativo, oggi, in Italia. Venivo da una serie di brevi contratti e da un'esperienza di tre mesi di lavoro all'estero, poi mi si è presentata casualmente la possibilità di rilevare questa libreria e non ci ho pensato molto. Sono consapevole dei rischi che comporti, ma considerata la forza commerciale della zona e il fatto che qui già esistesse una libreria, credo che mantenere la continuità sia stata una buona scelta. Per imparare il mestiere, ho fatto anche un po' di gavetta, lavorando qui per tre mesi con il vecchio titolare.
Visto che non risponde alle logiche del franchising, cosa può offrire, secondo lei, una libreria di quartiere rispetto a quelle di catena e ai megastore dei centri commerciali?
Intanto una serie di appuntamenti che creino un rapporto di fiducia con i lettori e i clienti. E poi eventi mirati rispetto al territorio, magari con un'attenzione particolare agli scrittori e alle case editrici locali.
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C’è un settore specifico nel quale siete già specializzati o intendete specializzarvi?
Al momento abbiamo scelto di concentrarci sulla varia: classici e narrativa contemporanea. C'è anche un reparto bambini che abbiamo cercato di valorizzare. Personalmente, amo molto la fantascienza e il fantasy, quindi in futuro potrebbe essere un reparto su cui puntare.
Cosa proponete, oltre alla presenza fisica del libro in negozio? Eventi, presentazioni, reading?
Sì, ci stiamo già muovendo e prendendo contatti per realizzare eventi e laboratori, gruppi di lettura, presentazioni letterarie. Per esempio, sono in corso i festeggiamenti dei sessant'anni dalla nascita del quartiere Isolotto (si concluderanno a maggio) e potremmo aderire con qualche iniziativa.
Salutiamo Alessandra, augurandole un grosso in bocca al lupo per la sua nuova attività. La Libreria Leggermente è aperta tutti i giorni fino alle 19:30 (esclusa la domenica). Quando entrerete, accolti da un verde pastello molto rilassante, sollevando un po' la testa, non potrete non accorgervi della frase «Sono un grande viaggiatore, leggo molto», parole della stessa Alessandra. Certo: se Emilio Salgari diceva «Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli», possiamo dire altrettanto della lettura. E speriamo che il coraggio di Alessandra possa essere da monito a tutti quanti desiderino aprire una libreria e imparare come.
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