Case editrici per uno scrittore esordiente – Giulio Einaudi editore
In questi ottant’anni di gloria editoriale, lo struzzo totem di Einaudi ha sempre tenuto la testa ben alta, fuori dalla sabbia del qualunquismo letterario. Quel “primo” struzzo del 1933 (ereditato dal logo della rivista «La cultura») è stato poi ridisegnato diverse volte nel corso degli anni, passando per le mani di Picasso e Paolini, senza mai perdere la forza simbolica del suo motto: «Spiritus durissima coquit».
In un certo senso Einaudi rappresenta la casa editrice per eccellenza; la sede storica dell’editore torinese è stata un crocevia politico-culturale determinante per la storia culturale italiana: impegno civile e amore per la letteratura. Dalla redazione di via Biancamano sono passati, in veste di collaboratori, consulenti o autori pubblicati, quasi tutti gli intellettuali più ispirati del nostro Paese.
Sotto la guida di Giulio Einaudi, dietro le scrivanie einaudiane si sono seduti i suoi amici e “colleghi” Cesare Pavese, Norberto Bobbio, Elio Vittorini, Italo Calvino, Felice Balbo, Leone Ginzburg, e sua moglie, Natalia. Quest'ultima ha raccontato il fervore intellettuale dei primi anni della casa editrice in Lessico famigliare (1963).
Su quelle solide fondamenta Einaudi ha costruito un impero di libri e una reputazione internazionale. La libertà di pensiero tanto cara a Giulio Einaudi è rimasta intatta anche dopo l’acquisizione, nel 1994, da parte di Mondadori. Nonostante le sedi distaccate che Einaudi aveva aperto a Roma e Milano, il cuore pulsante della casa editrice è rimasto a Torino.
La saggistica, con cui Einaudi ha cominciato nei difficili anni del fascismo, è cresciuta sotto l'ala di Cesare Pavese, il quale ha allargato il catalogo a discipline a quel tempo “rivoluzionarie”, come l’antropologia e la psicanalisi. Nel 1947, in collaborazione con Ernesto De Martino, fondò la collanaStudi religiosi, etnologici e psicologici, facendo conoscere in Italia i testi di Jung, Lévy-Bruhl e Malinowski. Questa cosiddetta “collana viola” fu la rampa di lancio di Bollati Boringhieri, nata nel 1957 dalla costola scientifica di Einaudi.
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Anche alla base della prestigiosa collezione di narrativa anglo-americana firmata Einaudi c'è stato soprattutto l'occhio esperto di Cesare Pavese (e poi la passione di Italo Calvino), il quale fu anche il primo traduttore di opere epiche come Moby Dick (per Frassinelli) e David Copperfield.
Contrariamente a Schopenhauer, Pavese ebbe sempre molta fiducia negli scrittori del suo tempo e per Einaudi ideòI Coralli, la collana dedicata alla narrativa contemporanea tuttora in attività.
Oltre cinquant’anni dopo, Einaudi ha conservato la fiducia negli scrittori esordienti. Un’attenzione che oggi si esprime al massimo nella collana Stile libero, in cui hanno trovato posto scrittori come Carlo Lucarelli, Gianrico Carofiglio e Maurizio De Giovanni.
Einaudi valuta manoscritti inviati via mail, preferibilmente in formato Word o pdf. I romanzi completi possono essere inviati a einaudiproposte@einaudi.it, mentre opere di saggistica e poesia sono da inviare a einaudi@einaudi.it, allegando un CV. In entrambi i casi ricordate di inserire i vostri contatti sui manoscritti in modo che Einaudi possa contattarvi nel caso la vostra opera fosse di interesse.
Leggi tutte le nostre schede dedicate alle case editrici per scrittori esordienti.
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Commenti
Come batteva il mio cuore
come vorrei che fosse "il nostro cuore"
se fosse il cielo
se solo lo volesse
se il cuore potesse battere ancora
l'amore vincerebbe
se fosse il cielo
non mi imbatterei in un sogno
in questa vita, la nostra vita
se fosse il cielo
a scegliere per amore
dal buio del mio cuore
sorgerebbe ancora il sole.
Giuli
Come si fa a dire che la libertà di pensiero cara a Giulio Einaudi e' rimasta intatta dopo l'acquisizione della Mondadori nel 1994? L'ennesima ipocrisia di questo paese Italia... Dove i libri sono diventi prodotti commerciali gestiti da chi ha il denaro.
@Anonimo
Certo con l'acquisizione da parte della Mondadori per l'Einaudi si è chiusa un'era, così come si è chiusa con la morte dello stesso Giulio Einaudi (1999).
Certo non sono più i tempi di Pavese e Ginzburg, di Calvino e Vittorini, ma anche le case editrici sono soggette al momento storico in cui esistono ed è nel modo in cui rispondono alle sfide del loro tempo che si determina il loro "carattere". La censura di ieri si traduce nell'egemonia dei grandi gruppi di oggi, ma Einaudi ha dimostrato di essere una che resiste. Un paio d'anni dopo l'acquisizione da parte di Mondadori, Einaudi ha aperto la collana "Stile libero", alla ricerca di opere giovani e underground che raccontino il proprio tempo. Una testimonianza di fiducia nella letteratura e nel futuro, indipendentemente dalle manovre finanziarie a cui tutti siamo sogetti. Probabilmente l'unica alternativa per Einaudi sarebbe stata chiudere. Forse non si sarebbe ripresa dalla crisi degli anni Ottanta. Per fortuna un metronomo così importante del nostro Paese è ancora in vita, nonstaste i compromessi, quelli che fanno sempre parte del gioco.
E' possibile inviare come anticipazione di un romanzo solamente un paio di pagine e non il lavoro completo?
Salve Riccardo,
per quanto ne sappiamo, la procedura per inviare manoscritti a Einaudi editore è quella indicata nella scheda. Nel caso dovessimo venire a conoscenza di cambiamenti, aggiorneremo il post.
Cordialità.
Siamo davvero sicuri che una volta inviato il romanzo esso sia letto interamente? Sono anni che partecipo a concorsi ma quando gli scritti sono tornati indietro avevano le pagine intatte.
Grazie thalia.
Salve Thalia,
la ringraziamo per il commento. In tutta onestà, non possiamo rispondere a una domanda così generica perché non possiamo conoscere tutti i singoli concorsi letterari che vengono organizzati in Italia.
Per il caso specifico di Einaudi, molto dipende dalle organizzazioni interne dell'editore più che da noi che indichiamo solo la modalità di invio del manoscritto. Certo è che nell'interesse dell'editore leggere il materiale inviato, fermo restando che la quantità di manoscritti ricevuti è senz'altro altissima e questo obbliga a fare delle scente.
Un caro saluto.
Scusate, mi interessava sapere se Einaudi pubblica anche raccolte di racconti di esordienti (seppure "stagionati").
Grazie.
Salve Stefano,
le informazioni in nostro possesso sono quelle incluse nella scheda.
Sembrerebbe però che Einaudi sia aperta sia ai racconti sia agli esordienti.
Grazie a lei.
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