Case editrici per uno scrittore esordiente – Adelphi Edizioni
Per uno scrittore esordiente, finire nella selezione color pastello di Adelphi Edizioni mandando alla casa editrice milanese il proprio manoscritto rischia di essere la trama di un romanzo fantastico.
I filtri dell'elegante casa editrice guidata da Roberto Calasso sono molto severi, dettati da oltre cinquant'anni di raffinata ricerca filosofica e letteraria.Per farvi un'idea della mole di mostri sacri del pensiero e della narrazione pubblicati da Adelphi basta dare un'occhiata all'edizione speciale della pseudo rivista letteraria Adelphiana uscita nel 2013 per celebrare il mezzo secolo di vita della casa editrice.
Nonostante le oltre duemila opere all'attivo, Adelphi non dimentica l'ispirazione del pittogramma cinese del suo logo: morte e rinascita. Ed è per questo che, accanto allo splendore dei capolavori del Novecento di Borges, Simenon, Chatwin e Márai, Adelphi ha creduto anche nelle leve di romanzieri più "giovani" come Peter Cameron, Emmanuel Carrère e Mordecai Richler.
Tra gli italiani "intoccabili" del calibro di Gadda, Sciascia, Parise e Flaiano, c'è anche qualche contemporaneo che può vantare un esordio adelphiano, come Piero Meldini (L'avvocata delle vertigini, 1994) Rosa Matteucci (Lourdes, 1998), e Aldo Busi, con il suo celebre Seminario sulla gioventù (più volte rimaneggiato dopo la prima edizione del 1984).
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Nell'Adelphi narratore (di storie e di viaggi) coesiste anche la roccaforte della filosofia, custode di opere internazionali di ogni epoca e disciplina, e persiste l'investimento nella competenza di giovani saggisti italiani: critici letterari, classicisti, musicologi, glottologi, studiosi delle religioni, ecc.
Buona parte del suo sterminato catalogo si trova nella loro libreria "personale" di Milano, in via G. Brentano, 2. Se pensate di aver buone possibilità di finire anche voi su quegli scaffali potete inviare il vostro manoscritto – esclusivamente cartaceo – ad: Adelphi Edizioni, via S. Giovanni sul Muro, 14 – 20121, Milano.
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Commenti
Ho trascorso anni di lavoro all'estero e frequentato corsi speciali nelle università ma tutte le difficoltà incontrate in italia non rammento mi si siano presentate colà. Ho inviato al mio ritorno i miei libri in qualche (uno o due mi pare) di questi supposti editori, e dopo averne consegnato a un ancora più supposto "editor" uno di questi che pensando che potesse aggiustarlo con il mio denaro si aprì una bella pagina on-line e stette mesi senza neppure rispondere cambiando indirizzi sul web fino a che lo rintracciai e il libro lo ha sconvolto scambiando capitoli e sensi. Io posso capire le difficoltà delle case editrici, ma quando ci si rivolge alle piccole sono guai grandi, hanno la faccia tosta di chiedere mille e mille di Eu e logicamente non si sa neppure se te li pubblicano. Ho fatto uno sbaglio grande a portarmeli dietro poiché non potevo tradurli per mancanza di tempo e a quei tempi internet era alla culla, non immaginando neppure che l'editoria italiana si era riempita di saltimbanchi.
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