Avventure e amori tra Messico, Cuba, Spagna insieme a Maria Dueñas
Maria Dueñas colpisce per gentilezza, apertura e facilità di dialogo. L’abbiamo incontrata all’Istituto Cervantes di Milano, dove ha presentato il suo Un sorriso tra due silenzi (Mondadori, traduzione di Elena Rolla). Scrittrice spagnola affermatissima, due best seller mondiali (dal primo romanzo è stata tratta la serie tv Il tempo del coraggio e dell’amore), in questo terzo romanzo racconta le avventure di Mauro Larrea, imprenditore di origine spagnola che ha fatto fortuna in Messico, ma a cui le cose stanno andando male e che si dovrà giocare il tutto e per tutto per non affondare.
Siamo nel XIX secolo e il mondo è ancora governato dalle grandi potenze coloniali, ormai al crepuscolo (il Messico è diventato una repubblica, la corona spagnola ha ben pochi possedimenti oltreoceano e gli affari di Mauro sono stati segnati dalla guerra di secessione americana). Maria Dueñas prepara per il suo protagonista un lungo viaggio che, passando per l’Havana, lo riporterà in Spagna. Dalle miniere messicane, attraverso il mondo corrotto e violento dei commerci cubani, giungerà ai vigneti di Jerez, dove lo aspettano diversi colpi di scena e un incontro decisivo, quello con Soledad Moncalvo.
Un sorriso tra due silenzi è una storia di fallimento, emigrazione, rinascita. Personale e familiare. In questo senso, pur essendo una vicenda ambientata nell’Ottocento, è attualissima.
«Quando ho scritto il romanzo, non ero consapvole che esistesse questo parallelismo»,ci spiega Maria Dueñas. «Poi la storia è arrivata ai lettori, in molti me lo hanno fatto notare. È una lettura interessante».
Anche il suo secondo romanzo, Un amore più forte di me comincia con uno strappo, una rottura.
«Mi piace lavorare sulla sconfitta come motore. In Un sorriso tra due silenzi, Mauro Larrea mette in gioco forza e coraggio, nel tentativo di ricostruirsi. Al punto che alla fine il personaggio non è più la stessa persona, e il cambiamento è positivo».
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Uno dei motori psicologici di molte delle vicende narrate è la lotta fra l’ambizione e la capacità di accontentarsi. Non a caso il titolo originale è La Templanza (la temperanza).
«Il titolo viene dal nome dei vigneti di Jerez. E Mauro, il personaggio principale, è tutto meno che temperante. Forse incontra questa virtù (necessaria) proprio quando ritorna in Spagna».
Dopo due storie con al centro dei personaggi femminili, in Un sorriso tra due silenzi l’intera vicenda, benché a tratti corale, si muove intorno a un uomo e alle sue peripezie.
«In qualche modo, mi paragono più a lui che alle altre protagoniste. È un uomo dell’Ottocento, ma è molto moderno. Viaggia, si trasforma. Non aspetta che la vita lo raggiunga, va a prenderla. Sono simile a Mauro, anche se non mi identifico esattamente con lui».
Il Messico, Cuba e Jerez. Perché proprio questo triangolo?
«Scrivo dei luoghi che amo e che conosco. Viaggio nei posti dove decido di ambientare i miei romanzi. Cuba, ad esempio, che allora era una calamita per i cercatori di fortuna, anche oggi sta vivendo un momento importante. L’idea di ambientare le avventure di Mauro in diversi paesi però è venuta in fase di ricerca. Leggo la narrativa di questi luoghi, libri di viaggi, diari... Cerco documenti, oggetti, mappe dell’epoca. Musica dell’epoca. E costruisco una mappa reale, ma anche emotiva, da cui parto».
Nel romanzo troviamo ambientazioni ricostruite nei minimi particolari.
«La parte di ricerca è sempre appassionante perché scopro un mondo nuovo. È un procedimento complesso che inizia prima di cominciare a scrivere. Solo quando ho creato tutto questo ambiente, che è anche un ambiente fisico posso iniziare a lavorare. Normalmente questo processo richiede almeno un anno e mezzo. Se c’è un contesto storico ben preparato, il romano si sostiene meglio».
Il cambiamento dei personaggi non si realizza solo con rischi e peripezie, ma anche attraverso le relazioni personali.
«In Un sorriso tra due silenzi, ho provato a raccontare un’idea di amore non solo come sentimento passionale. C’è l’amore tra padri e figli, l’amore fra amici, ci sono amori infelici, e sono amori teneramente generosi. Non c’è un solo amore convenzionale, mi piaceva l’idea di creare un catalogo».
Così come per La notte ha cambiato rumore, anche Un sorriso tra due silenzi diventerà una fiction:
«È una coproduzione internazionale, perciò l’inizio è più macchinoso. Ma sarà un’esperienza bellissima, come del resto è stata la precedente».
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