Alla conquista dei giovani lettori. Intervista a Marzia Sicignano
S’intitola Aria ed esce per Mondadori a distanza di un anno dalla pubblicazione del primo romanzo che ha visto la giovanissima autrice, Marzia Sicignano, salire nelle classifiche conquistando i lettori, anzi quella fascia di pubblico di cui ci si lamenta spesso perché disinteressato dal mondo dei libri.
Di Marzia Sicignano c’è poco da aggiungere perché il suo nome è già molto noto, vantando numeri che finiscono con «mila» su tutti i suoi canali social. Si può dire che ha una voce gentile dalla quale traspare tutta la passione che mette dentro i suoi pensieri e i suoi libri.
Vuoi conoscere potenzialità e debolezze del tuo romanzo? Ecco la nostra Valutazione d’Inedito
Invece, dalla storia di Silvia e Guido, le due voci che s’intrecciano e si perdono, le une nelle altre, tra le pagine di Aria, traspare quella stessa passione che Marzia lascia sfuggire nel momento in cui sente che il gioco a cui aveva pensato, mentre scriveva, effettivamente viene colto dal lettore. Perché la storia di Silvia e di Guido è raccontata in un modo diverso dal solito. È come se potessimo leggere una corrispondenza privata o sbirciare dentro la mente di qualcuno nel momento esatto in cui questo cerca di stabilire un contatto quasi telepatico con chi ama.
Ed è un gioco sottile e piacevole perché chi di noi non ha pensato almeno una volta nella vita di essere riuscito a raggiungere un certo grado di telepatia grazie all’amore?
Se questo è un gioco sottile, quasi impercettibile, quello che è evidente è che Silvia e Guido, nell’incontrarsi, riescono a ritrovare quel qualcosa di essenziale che permette loro di vivere. Il respiro. L’aria.
Lo stile è particolare, scorre tra prosa e versi attraverso il vorticare di pensieri e di emozioni dei due protagonisti.
Silvia, dicono in città, è un po’ snob e solitaria. Guido, che lavora in fabbrica, si è appena trasferito a Pompei. A unirli è un passato doloroso e ingombrante che sembra superabile solo nel momento in cui si ritrovano l’uno di fianco all’altra. Ciascuno di loro nasconde vuoti, paure, pensieri ed emozioni che li spingono a credere che andrà tutto male. Tranne quando sono insieme. C’è quasi una reminiscenza di quel mito platonico che vedeva gli esseri umani delle metà in cerca della completezza. È bello sapere di non essere soli. Ma forse non è sempre possibile.
In occasione dell’uscita di Aria, Maria Sicignano ci ha raccontato com’è nato il suo nuovo romanzo ma anche qualcosa in più sulle sue abitudini di scrittura.
Com’è nata l’idea di Aria?
È nata l’anno scorso dal contatto con i miei lettori. Ero in tour e ho incontrato moltissimi ragazzi con i quali abbiamo parlato dei loro problemi, dei loro pensieri. E ho notato che le cose che mi dicevano erano tristi. Mi sono guardata dentro e mi sono chiesta il perché di tutta questa tristezza generale che sembra non scomparire mai.
Mi sono resa conto che il passato è un filo conduttore che ci porta al presente, la stesura stessa del libro ha seguito questo percorso. E se, nel passato, ci sono situazioni irrisolte, il presente tende a scivolare dentro la tristezza.
Usa uno stile molto particolare, oltre a muoversi tra prosa e versi, i protagonisti si raccontano in modo del tutto inusuale, quasi fossero l’uno lo specchio dell’altro. Come mai ha scelto di raccontare così la loro storia?
In verità è nato tutto in modo molto spontaneo. Le prime pagine le ho scritte di getto e mi è piaciuto il risultato.
Mi fa piacere che lei mi ponga questa domanda e che ha colto questo dettaglio, effettivamente l’idea era quella di mostrare due persone che sono arrivate al punto in cui si conoscono così bene che nel raccontare l’uno dell’altra è come se parlassero di se stessi. Sono allo specchio, e ognuno di loro si riflette nell’altro. Perché l’idea di fondo è quella del dialogo. Ad aprirti con qualcuno, con qualcuno che merita, le cose possono cambiare.
Infatti, in tutte le poesie che ho scritto nel libro c’è un messaggio di speranza, perché è la speranza a farci andare avanti.
Ci si lamenta spesso che i giovani non leggono, eppure – e lei ne è l’esempio – forse non è del tutto vero. Lei cosa ne pensa?
Con i miei lettori parliamo spesso di libri e di lettura e ho capito che, quando dicono di non leggere, in verità intendono dire che non hanno trovato il libro giusto. Infatti, spesso, la lettura viene vista come un obbligo scolastico. Quindi, più che altro, forse i giovani sono poco stimolati anche se poi sanno benissimo che la cultura passa in mezzo ai libri, e, quando trovano il libro giusto per loro, leggono.
Solo su Instagram si contano 462 mila follower, difficile non chiederle che consiglio darebbe a chi magari guarda con ammirazione al suo successo cercando di intraprendere un percorso simile…
I social sono un ponte, un ponte non indifferente. Le persone si possono affezionare a una frase, a un pensiero, a un messaggio che vuole comunicare qualcosa.
Il mio consiglio è questo: essere onesti e far vedere la propria passione. Non bisogna scrivere soltanto per incontrare il favore del pubblico o perché è quello che potrebbe piacere a qualcuno. L’autenticità ripaga, sicuramente.
GRATIS il nostro manuale di scrittura creativa? Clicca qui!
Ha delle abitudini particolari per scrivere?
Arial’ho scritto in dieci giorni. Intendo dire la prima stesura, l’idea. Ho scritto intensamente, dal mattino alla sera, sul terrazzo, sul divano, immersa nell’attività di scrittura, in totale silenzio. Niente musica per me, quando scrivo.
Mi sono imposta di non andare oltre le sei di pomeriggio. Per cui, la sera mi sono dedicata a una passeggiata, ad ascoltare la musica o a vedere i miei amici.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Al momento sono una sorpresa anche per me. Attendo l’idea, per cui potrei iniziare a lavorarci già da domani. Non forzo l’ispirazione.
Leggi tutte le nostre interviste a scrittori e scrittrici.
Per la prima foto, copyright: Nicole Wolf su Unsplash.
Speciali
- Conoscere l'editing
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi
Commenti
Invia nuovo commento