Alice Basso e il vero volto di una scrittrice senza nome
Alice Basso lavora da anni nel mondo dell’editoria e Non ditelo allo scrittore è il suo terzo romanzo, nonché terzo indiscutibile successo.
Pubblicato da Garzanti la storia fa parte di una trilogia preceduta da L’imprevedibile piano della scrittura senza nome e Scrivere è un mestiere pericoloso.
Protagonista assoluta è Vani: un’autrice, una ghostwriter la cui vita sembra però distanziarsi, a volte, dall’immaginario collettivo che guarda all’artista come a un individuo poco incline ai rapporti sociali e spesso rinchiuso fra le pareti di una stanza sporca.
Non ditelo allo scrittore è un testo frizzante quanto i primi, caratterizzato da uno stile originale e reso accattivante dai medesimi meccanismi: libri, scrittura, amore e mistero.
Ma cosa rende un individuo bravo al punto da potersi fingere un completo sconosciuto? Come è possibile per Vani immedesimarsi nelle idee e nei punti di vista di personaggi spesso lontani dalla sua eccentrica personalità?
Il ghostwriter è infatti uno scrittore di libri che non gli appartengono, un lavoro che si svolge nell’ombra. Non tutti sono adatti a un lavoro di questo tipo ma Vani sì. Vani sta bene così.
Scrive in cambio di idee, qualche materiale da cui trarre ispirazione e una semplice missione: fingere. Forse è questa la ragione che la spinge a provare antipatia per il mondo, nascosta da un aspetto dark e abiti scuri.
Eppure ha una qualità innata: una profonda empatia, uno spirito d’osservazione che non tutti possono vantare e un intuito grazie al quale la vita degli altri per lei non ha segreti. Da indizi insignificanti riesce a cogliere un’intera personalità e così la vita di qualche estraneo diventa un mezzo per sopravvivere.
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In Non ditelo allo scrittore Alice Basso affida alla sua eroina una missione diversa dalle precedenti: scovare un secondo ghostwriter, la mano che si cela dietro uno dei più importanti romanzieri italiani. Solo un intuito straordinario come quello di Vani può arrivare alle origini, leggere oltre le righe di un romanzo e trovare chi l’ha scritto davvero.
A volte però, raggiungere l’obiettivo può comportare risvolti inaspettati.Ritrovarsi di fronte a una distorsione di se stessi avrà conseguenze imprevedibili, senza contare ciò che accade oltre il lavoro.
Torna infatti Riccardo, uomo di successo che Vani ha conosciuto in un momento di crisi. Fra i due era nata un’immediata sintonia e per la prima volta pensava di aver trovato l’amore, un sentimento che non credeva possibile per una come lei e che finirà inevitabilmente per deluderla in seguito alla pubblicazione del romanzo che diventa un vero e proprio caso editoriale. Riccardo sembra dimenticarsi della sua esistenza ma in amore spesso non tutto è come sembra.
Vani imparerà anche questa lezione mentre, nello stesso tempo, sarà chiamata a collaborare con la polizia per scovare il sequestratore di un’autrice per cui lavora.
Fra tutte queste avventure la crescita è inevitabile, anche per una protagonista la cui vita è scritta nera su bianco da una scrittrice che è a sua volta immersa nello stesso mondo.
Alice Basso lavora infatti per diverse case editrici come traduttrice e redattrice, valuta proposte editoriali e lascia spesso emergere anche un’innata vena dark scrivendo canzoni per band rock.
Qualcosa della sua personalità deve essere finita per forza all’interno di Vani e ne parla fra le righe di un’intervistapubblicata in seguito all’uscita de L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome.
«[...] Abbiamo più o meno la stessa età, facciamo più o meno lo stesso lavoro e siamo entrambe schiave della battuta sarcastica, anche quando la capiamo solo noi. Vani però è una sociopatica scontrosa che si veste sempre di nero; io, invece, sono una specie di Memole, tendenzialmente sempre allegra.»
Con Non ditelo allo scrittore Vani è costretta a maturare e a mettersi in gioco, questo è il momento di capire qualcosa di più sulla sua vita e su quella della persona che vorrebbe accanto.
Tutto questo senza dover rinunciare a un romanzo leggero, romantico ma non troppo e affatto banale.
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Alice Basso non delude in questo senso e la scrittura si mantiene ironica, intelligente, intrisa di parole perfette e un evidente amore per il suo lavoro.
In questo capitolo la protagonista affronta qualcosa che va oltre un semplice mestiere, per quanto difficile. Dovrà combattere contro se stessa e le debolezze che i lettori hanno imparato a conoscere nell’arco dei precedenti romanzi.
Il lato sarcastico non è che maschera, non è che protezione da un mondo che Vani vorrebbe lasciare fuori dalla porta di casa, protetta da un nido di pagine, libri e parole.
Forse è arrivato il momento di cambiare e Alice Basso l’ha capito: ha scritto Non ditelo allo scrittore.
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