Abolita la storia dell'arte? Solo una bufala
Per qualche giorno è circolato tra i social network una notizia preoccupante, ripresa da alcuni comunicati stampa o da articoli di riviste on line. La notizia era la seguente: abolita la storia dell'arte dalle scuole superiori, con conseguente sollevamento di cori di lamento dei lettori sgomenti all'idea di tanto scempio.
Un po' alla volta, si è fatta larga una precisazione: il taglio delle ore poteva essere scongiurato dal ministro Carrozza, ma la commissione al Senato non ha accettato. Ecco allora la miopia delle nostre istituzioni, che non riescono a cogliere il valore del nostro patrimonio culturale e artistico. Ne sono conseguite immagini anche divertenti, come quella ripresa in questo articolo.
Ma è necessario fare un po' d'ordine. Qualcuno, ad esempio Matteo Righetto, sul profilo FB, ha iniziato a dare delle spiegazioni a quanto stava accadendo. Il punto è che l'allarmismo di questi giorni arriva con cinque (non uno, cinque) anni di ritardo: il taglio delle ore è stato voluto dal riordino Gelmini e nulla è rimasto invariato da allora. Il Senato ha semplicemente preso atto che al momento non è possibile incrementare il numero di ore a scuola. Il motivo è abbastanza semplice: il riordino Gelmini si è basato su un criterio puramente quantitativo, legato al numero delle ore. Meno ore per tutti, per esempio al liceo 27 al biennio e 30 al triennio.
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Non c'è stata una revisione organica, che tenesse conto di esigenze di studio o di piani didattici; di conseguenza, per la storia dell'arte c'è stato un po' meno posto, ma questo vale anche per la matematica, il latino, il diritto e l'economia e molte altre discipline. Per fare un esempio, una sperimentazione molto diffusa prevedeva lo studio della storia dell'arte anche al biennio del liceo classico e non solo al triennio, come era nei quadri della riforma Gentile (1923). Gelmini non ha fatto altro che non tenere conto delle sperimentazioni, potendo quindi affermare correttamente che al classico non sono state tagliate le ore di arte.
Di tutta la faccenda, preoccupano due cose. Uno, il sollevamento di un polverone da parte di persone che non si sono neppure informate di quanto stavano ritwittando e condividendo; moltissimi, infatti, si sentono autorizzati a parlare di scuola senza avere idea di cosa stiano dicendo. Due, la preoccupazione generale per la storia dell'arte e il mancato interesse verso altre discipline che sono state scarnificate. Ma si vede che l'arte è più importante della matematica, di certo più utile del latino, probabilmente più difficile del diritto.
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