5 cose che (forse) non sai sul duello che portò alla morte di Aleksandr Puškin
Aleksandr Puškin è sicuramente il poeta russo più amato nella madre patria, ma fu anche una persona irascibile o almeno suscettibile come testimoniano i molti duelli a cui prese parte, incluso l’ultimo che lo portò alla morte il 10 febbraio 1837.
E proprio di quest’ultimo duello vogliamo raccontarvi qualcosa riportato da «Russia Beyond the Headlines» e che forse non sapete.
1. La seconda sfida
Puškin era un uomo impulsivo e si lanciò in molti sfide. Infatti il duello che gli costò la vita fu il secondo lanciato contro Georges d’Anthès, un ufficiale francese della Guardia russa.
La prima volta era il novembre del 1836, quando ricevette un componimento satirico anonimo intitolato Certificato di un cornuto, che conteneva una chiara allusione all’infedeltà di sua moglie, Natal'ja Gončarova. Correva voce a San Pietroburgo che lo zar Nicola I avesse una cotta per la Gončarova ma ovviamente Puškin non poteva sfidare la suprema autorità russa e perciò scelse la seconda opzione possibile per come la vedeva lui: d’Anthès. Comunque, il francese fece una proposta di matrimonio a Ekaterina Gončarova, sorella della moglie di Puškin, che quindi fu costretto a cancellare il duello.
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Dopo il matrimonio però iniziò a circolare una nuova voce e il poeta, pensando che tutto partisse dal barone Van Heeckeren, l’ambasciatore olandese in Russia e padre adottivo di d’Anthès, gli scrisse una lettera molto caustica. I commenti poco lusinghieri che Puškin fece verso l’ambasciatore e il suo figlio adottivo portarono Heeckeren ad annunciare che il duello originale era ancora valido.
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2. Distanza ravvicinata
Il duello ebbe luogo a Cërnaja Recka nei sobborghi di San Pietroburgo ed ebbe condizioni molto dure. In altri paesi europei i duellanti di solito si sparavano a una distanza di 25-30 passi, ma in questo caso la distanza fu stabilita in 10 passi.
D’Anthès sparò per primo e ferì gravemente Puškin allo stomaco. Questi cadde al suolo ma fu ancora in grado di sparare, sfiorando la mano destra di d’Anthès. Il poeta morì due giorni dopo.
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3. La reazione dell’imperatore
I duelli in Russia erano stati vietati da Pietro il Grande e così questo di Puškin ebbe luogo in gran segreto. La punizione per aver preso parte a un duello era molto dura, a volte fino alla morte. Mentre stava per morire, Puškin ottenne che Nicola I graziasse il suo secondo, Kostantin Danzan, grazie all’intervento del dottore dello zar. Danzan comunque fu rinchiuso in prigione per due mesi.
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Nicola I si occupò della famiglia del poeta: pagò i debiti di Puškin, ordinò che alla famiglia fossero pagati 10 mila rubli, diede una pensione alla vedova e alle figlie e assunse i figli del poeta come paggi.
Lo zar ritirò il titolo militare di d’Anthès e lo esiliò dalla Russia, insieme a sua moglie, la cognata di Puškin.
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4. La Elena di Troia russa
Secondo alcuni, Natal'ja Gončarova sarebbe stata in qualche modo responsabile della morte del marito, poiché non fu in grado o non volle fermare le voci che la volevano amante di d’Anthès. La poetessa Anna Achmatova la definì «complice degli Heeckeren nella messa in piedi del duello», mentre Marina Cvetaeva scrisse: «Bellezza e nient’altro, solo bellezza, senza cervello, senz’anima, senza cuore, senza alcun talento. Nuda bellezza, che colpisce come una spada. E lei colpì».
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Dopo la seconda guerra mondiale, due delle lettere di d’Anthès risalenti al 1836 furono pubblicate a Parigi. In esse d’Anthès descrive la sua infatuazione per la «più bella creatura di San Pietroburgo» scrivendo come anche lei provasse gli stessi sentimenti per lui. Tuttavia nelle lettere è anche riportato che lei non si sentì mai pronta a rompere i suoi impegni con il marito.
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5. Puškin il duellante
Si pensa che Puškin abbia avuto più di 20 sfide a duello. Quattro di queste divennero duelli veri e propri, mentre le altre furono evitate grazie all’intervento degli amici del poeta. Puškin aveva 17 anni quando lanciò la sua prima sfida. Restò offeso perché suo zio, Pavel Gannibal, gli rubò la ragazza che stava danzando con lui a un ballo. Comunque i due fecero velocemente pace e il duolo non ebbe luogo.
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Puškin era famoso per essere un esperto tiratore, ma non sparò mai per primo nei duelli e sparse il sangue della sua controparte solo una volta: nel duello con d’Anthès.
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