I dolori del giovane scrittore esordiente
Autore: Morgan PalmasGio, 22/10/2009 - 09:11
Avete sudato, sofferto, trascorso notti insonni come me per finire il vostro romanzo in 100 giorni?
Bene. E adesso? Adesso comincia la seconda fase della sofferenza: come pubblicare il vostro romanzo in 100 giorni.
Scherzavo. Adesso inizia una fase di ricerca e dilemmi: a chi posso inviarlo? Se conoscete qualcuno che lavora all'interno di una casa editrice e che possa mettere una buona parola per voi, partite avvantaggiati. Se siete come me che non conoscete nessuno e passate le serate cercando in internet a chi piazzare il frutto dei vostri sforzi vi compariranno numerose pubblicità di case editrici che non attendono altro che il vostro manoscritto per trasformarlo in un sicuro successo. Mandatelo se volete, vi risponderanno in 2-3 settimane e vi chiederanno una barca di soldi come contributo spese per la pubblicazione.
In pratica VOI pagate tutto il libro, il loro onorario e vi trovate in mano un paio di quintali della vostra opera.
FATEVI UN PIACERE
E NON FATELO!
Se avete un migliaio o due di euro che vi avanzano partite per un viaggio, una vacanza, vi sentirete meglio dopo. Ma non pagate per pubblicare il vostro romanzo, avrete una magra soddisfazione e farete arricchire chi non se lo merita.
Esistono diverse soluzioni alternative: dagli ebook all'autoproduzione, ma oggi focalizziamoci sulle case editrici. Ci sono molti modi per scegliere una casa editrice, ovviamente dopo aver controllato sul loro sito o telefonato in redazione per sapere se accettano esordienti ed eventualmente i tempi di lettura. Io personalmente vi propongo il mio: inviare il vostro romanzo a case editrici che vi piacciono. Di cui possedete dei libri nella vostra libreria, di cui ammirate la grafica, la stampa, il formato, la qualità, la linea editoriale.
Casa editrice grande o piccola?
Non importa, purché abbia una politica editoriale in linea con quello che proponete. Sembra banale ma in realtà capita spesso. Non so se vi è mai capitato di rivolgervi a un'agenzia immobiliare e dire che vi interessa una casa con giardino perché avete il cane e loro vi portano a vedere un sottotetto mansardato con terrazza. Ecco, a me è successo: vi fanno perdere tempo e basta. Senza contare che se tenevo il cane in terrazza tutto il giorno non oso pensare a cosa avrebbe fatto, e cosa avrebbero detto i vicini.
Con questo non dico che non dobbiate spedirlo a più case editrici contemporaneamente, anzi, visti i tempi medi di risposta è una cosa ormai obbligatoria, ma cercate di selezionare. Basandovi sui tempi medi di lettura potete preparare degli invii a programma per poter presumibilmente ricevere le risposte negli stessi tempi. Il dilemma rimane sempre quello: casa editrice grande o piccola?
Prossimamente farò delle considerazioni su entrambe. Sulle piccole per averci pubblicato, e sulle grandi per averle sognate.
Intanto se volete dire la vostra...
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Commenti
Leggendo qua e là consigli sul percorso da intraprendere per giungere ad una pubblicazione, ho ormai assimilato il concetto (non so se giusto o sbagliato) che si debba spedire il manoscritto alle case editrici più grandi e importanti. Questo perché (riporto ciò che ho letto) la casa editrice grande e professionale fa il suo mestiere con serietà. In poche parole: legge il nostro romanzo e ci risponde. Ma cosa ancor più importante: non ci chiede denaro per la pubblicazione. Al massimo ci dirà che non è intenzionata a pubblicare il nostro romanzo, però possiamo stare quasi certi che sotto gli occhi di qualcuno sia almeno passato. Con questo non voglio dire che le piccole case editrici non lo facciano, solo che le piccole case editrici sono più propense a chiedere un contributo allo scrittore e sono meno propense a farti una grossa pubblicità e una grossa distribuzione. Forse è più probabile essere pubblicati da una piccola casa editrice, perché magari si accontenta di un prodotto che non sia il massimo della qualità, pur di riuscire ad aumentare il numero di libri da vendere. Ma di contro, la grande casa editrice ti assicura certamente un'organizzazione migliore, anche se con tutti i manoscritti che gli arrivano ogni giorno, la probabilità di essere pubblicati è certamente inferiore.
Marco
Devo dire che è molto interessante il tuo blog. Anche io faccio parte dei tanti aspiranti scrittori, anche se il mio è ancora un work in progress.
Però è utile informarsi sulle tematiche da te proposte..per non fare un buco nell'acqua....
ciao, Anonimo, il discorso è più complesso di così in realtà. Se continui a seguire il blog riceverai altre informazioni, comunque ti do un anticipo del mio prossimo intervento: alcune piccole case editrici funzionano da scopritori di autori. Vedi il caso di Morozzi con Fernandel, di Avoledo con Sironi editore, che poi hanno pubblicato rispettivamente con guanda e con einaudi. Tu dirai: e allora non conviene spedire direttamente a loro? Ci sono diversi fattori da considerare: dalla "sudditanza psicologica" verso le big, al fatto che molte accettano manoscritti solo tramite agenti, e che la valutazione è sempre personale quindi dovrebbe leggerlo l'editor giusto... insomma, non è come vincere al win for life ma quasi!
Simone Marzini
Per esperienza personale sconsiglio di spedire manoscritti alle grandi e grasse casae editrici. Tantomeno a quelle che chiedono subdoli contributi.
Finii il mio primo romanzo nel 2004. Manoscritti spediti a decine (Olanda-Italia) con centinaia di Euro spese. Quattro/cinque delle grandi/grasse editrici mi risposero con la solita risposta "il suo romanzo é valido ma non rientra nella nostra linea editoriale, etc,etc.". Ne spedii altri a sette/otto case editrici piccole/magre ma con grinta; tre volevano pubblicare il mio romanzo. Naturalmente lo diedi a chi mi rispose per prima. Le altre giá avevano un contratto allettante e pronto di pubblicazione cartacea, ma la mia parola data vinse sulla tentazione pecunia non olet...peró...(non molta, ma sufficiente a farmi rientrare benino dei soldi spesi per tutte le spedizioni del manoscritto, con il rimanente avrei avuto qualche cena ad un buon ristorante). Ora il mio romanzo é quasi pronto e, spero, venga pubblicato al piú presto.
Lo so. Vorremmo tutti essere pubblicati al primo acchito. Pensiamo tutti di poter concorrere al Nobel, al Pulitzer, al Calvino, allo Strega e magari vincerne uno. Crediamo tutti di aver scritto il miglior romanzo del secolo. Pensiamo troppo e troppo positivamente esagerato;
sbagliato. Le delusioni sono tantissime e la frustrazione é terribile per chi pensa come descritto poco sopra. Io mi reputo fortunato avendo trovato una persona che ha creduto a quello che gli ho mostrato. Se son rose fioriranno, anche se...potrebbero essere soltanto spine.
Tedeum/Logani
Ciao, leggo spesso il tuo blog e mi piace molto. Volevo chiederti una cosa o più di una cosa. Ho scritto tante cose dal 2004 ma solo oggi ho trovato il mio filone giusto. Ho conosciuto una persona che crede in me e che mi presenterà ad alcune case editrici, da lui conosciute molto bene per via di legami di amicizia, appena il romanzo sarà concluso. Solo che essendo abbastanza piccolo sia d'età che di esperienza non so proprio come funzioni sui guadagni, sulle pubblicazioni, sulla pubblicità che dovrebbero farmi e in fine sui diritti. Ho paura di non essere pubblicizzato bene, di non essere pagato bene e che magari prendano il mio romanzo per pubblicarlo sotto il nome di un altro o che lo rubino. Avevo pensato di registrarlo alla SIAE prima di farlo mandare in giro per le case editrici. Tu che sei una persona molto informata potresti togliermi questi dubbi, per favore. Grazie per una tua eventuale risposta. CIAO!
Vi consiglio di seguire la rubrica Scritturosi, lì troverete via via nel tempo informazioni utili.
Grazie di essere passati qui.
Caro Morgan,
Ho seguito le tue cento lezioni con attenzione e, infine, sono riuscita ad avere il mio manoscritto. Inutile sottolineare la soddisfazione e compagnia bella. In questo momento, sono in piena fase correzione, ma spero, ottimisticamente verso settembre, di cominciare a prendere in mano la lista delle case editrici. L'unico problema (non so neanche se è un problema reale) è che sono minorenne e non credo che, all'età di quattordici barra quindici anni, sia possibile pubblicare un libro, o meglio, tentare di pubblicarlo... Nel caso fosse d'obbligo l'approvazione dei genitori, dato che mio padre è l'unica persona a conoscenza del mio progetto, basterebbe la sua autorizzazione o si necessita anche di quella di mia madre?
Spero di riceve presto una sua risposta,
Lucrezia.
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