Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 94
Autore: Morgan PalmasLun, 14/09/2009 - 14:52

In primo luogo, è una pratica adottata quasi sempre, essi servono a dividere l’opera, a darle un ordine, a fornirle un espediente concreto per elaborare un indice.
Una divisione in capitoli facilita la lettura, si ha modo di interrompere per poi riprendere, sapendo di avere concluso per esempio il quarto capitolo. Inoltre, essi permettono un’eventuale ricerca più celere di un preciso punto del romanzo.
Non vi sono solo criteri di proporzione, altresì di organicità. Taluni romanzi effettuano a livello contenutistico un giro di boa in coincidenza dell’inizio di un capitolo, come a segnare una svolta, un cambio di percezione. Leggete ancora le lezioni 14 e 48.
La divisione in capitoli corrisponde ai gusti di chi scrive, è bene tuttavia ricordare che se deciderete di inviare il manoscritto a una casa editrice e lo accetteranno, questo, assieme ad altri, potrà divenire un argomento di discussione.
L’unico vero accorgimento che ritengo fondamentale è di non sembrare caotici nella suddivisione. Quale può essere l’utilità di creare alcuni capitoli di circa 20 pagine ognuno e poi due di non più di sette pagine? La proporzionalità ha una sua ragion d’essere. Cercate di essere armonici ed equilibrati nella quantità di pagine di ogni capitolo.
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Commenti
Proprio così. Ogni cosa ha una sua ragion d'essere.
(ho un capitolo di venti pagine e gli altri di trenta. ma so che quello di venti è carente. da rivedere. e la prima parte è di cinquanta. ma c'è un motivo.) Bene. direi che è tutto sotto controllo. Finchè mi riconosco nelle lezioni va tutto bene :)
@Morena: finché i miei cari "alunni" si riconoscono nelle mie lezioni va altrettanto bene ;)
ci ho messo un pò a recuperare, ma ci sono :)
vincenzo
Per ora ho solo un prologo e 6 capitoli (avendo iniziato a tre quarti della lezione), ma bene o male hanno tutti la stessa lunghezza di pagine... almeno una cosa sembra andar bene :-))
io sono dell'idea che un cesto di ciliege sia più accattivante di un'unica ciliegia grande come un pallone. :-)
@ pani:
però, ci sono dei respiri della storia che richiedono certe ampiezze. non credi?
credo dipenda da come si 'imposta' la struttura del romanzo. ci sono suddivisioni che vengono da sole.
(sto difendendo la mia creatura. abbiate pazienza) :)
sono d'accordo. Però ci sono ciliege classiche, maraschine e anche le duracine, quelle grosse e scure. Insomma, una suddivisione grande o piccola secondo me ci deve sempre stare. C'è in tutto, nella musica, in teatro, nei film. Il difficile sta proprio nel trovare la misura giusta.
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