Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 91
Autore: Morgan PalmasGio, 10/09/2009 - 16:59

Talvolta sono proprio quelli a bloccare la creatività, a opprimere un canale che se aperto potrebbe consegnare molte soddisfazioni personali. La visualizzazione, gli sforzi consapevoli, il potere della volontà, l’utilizzo delle fotografie e la ricontestualizzazione nel tempo, l’approccio della mente prima di mettersi a scrivere e i valori della vostra vita sono, non necessariamente nell’ordine illustrati, argomenti di nevralgica importanza quando si intende plasmare un romanzo e non solo.
Più che il tempo esteriore sarà il tempo interiore a rivelarsi con fogge che non conoscevate o che frequentavate poco, concentrarsi per mesi con un unico obiettivo di scrittura vi modella, vi fa incontrare le vostre virtù e debolezze, vi mette al muro. Immaginate di avere lanciato un sasso in uno stagno, all’inizio vi soffermate sul contatto fra l’oggetto e l’acqua, poi, piano piano osservate le piccole onde che si generano dalla forza originaria. Per farlo avete bisogno di allargare la visuale, girare gli occhi con una visione di sistema che possa procedere dal punto di contatto al piccolo moto ondoso a metri di distanza. In qualche modo dovete modificarvi, affinare le capacità visive, essere concentrati su più punti, per comprendere la scena, per seguire i flussi che si allontanano dal centro.
Considerate ora che il centro rappresenti l’idea che sta alla base del romanzo, mentre un’increspatura lontana è un particolare, una battuta di un dialogo, una descrizione di una casa. Hanno la medesima origine, nonostante la lontananza.
A livello interiore vi accade lo stesso, la volontà di scrivere un romanzo è il centro, la singola azione che vi porta oggi a sedervi di fronte al computer o con la penna in mano è l’increspatura. Coltivare entrambe è il segreto per essere determinati, per cercare il risultato con passione, sognando in grande, ma cominciando dal piccolo.
Indipendentemente che siate riusciti a rispettare l’impegno quotidiano delle cartelle o che vi siate arenati in qualche angolo del vostro mondo interiore, non preoccupatevi, cercate di trovare o ritrovare la forza per mettervi in azione. Credete in voi, anche se avete motivi per non farlo o se l’ambiente umano che vi circonda vi ha abituati a pensare con rassegnazione ai vostri difetti.
Smentitevi per una volta, mettetevi in discussione, provate a dirvi: - No, voglio provare a essere diverso, a comportarmi nel modo in cui vorrei -. La vera sfida è questa, più che scrivere un romanzo in 100 giorni, che ne è semmai una conseguenza. Dipende da voi, soltanto da voi.
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Commenti
Proprio ciò che ho scritto in una mail due giorni fa (e tante altre volte: tutto dipende solo da noi.
Come sempre.
Comunque, prof, devo dirtelo: spesso dici [scrivi]cose molto sagge :)
non ho chiuso la parentesi tonda dopo "volte".
spero si capisca ugualmente.
[uff]
Morena: sì, dipende tutto da noi. Saggezza... bah, non so se scrivo cose dotate di saggezza, ma certo mi piace pensare che possano essere così.
sì, scrivi cose molto sagge.
e due, oh siete fissate eh?! :)
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