Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 78
Autore: Morgan PalmasMar, 25/08/2009 - 10:01

Per fortuna la lingua italiana è ricca di colori e sfumature, individuarne le potenzialità dovrebbe diventare parte del vostro lavoro di scrittura.
Subito un consiglio, vi potrà servire anche per lavori successivi in futuro. Prendete un quaderno, create un ordine alfabetico e iniziate a inserire verbi (un impegno che potrebbe durare mesi o anni); accanto a ognuno ponete sinonimi e appuntate le sfumature: frasi tipiche, particolarità, significati che non conoscete, ecc. Ecco, in sintesi, esso diventerà un dizionario sui generis, con i vostri gusti, con il vostro lavoro, all’interno del quale troverete verbi con i loro rispettivi sinonimi e curiosità.
Certo, in cento giorni non è possibile ottenere un quaderno così ricco di contenuti e non ho voluto consigliarvi prima questo metodo per non farvi prendere una tangente, a voi sta a cuore il romanzo, non altro. Oltre al fatto che un quaderno siffatto necessita di tempo per essere efficace e proficuo.
Tornate sulle cartelle che finora avete plasmato, concentratevi sui verbi, potete cambiarne qualcuno? Siete stati troppo banali in talune scene? O, al contrario, avete inserito un verbo che potrebbe apparire troppo complesso, o magari ermetico nel momento sbagliato?.
Cercate la precisione, non la grossolanità. Un verbo deve consegnare al lettore un’azione, dipende da voi come la intendete rivelare.
Dare, offrire, consegnare, porgere, regalare, affidare, concedere, donare… sono sinonimi, ma ognuno crea immagini del tutto differenti.
Se Antonio pensa a una rosa per Elisa, gliela fareste porgere, regalare, dare, donare o consegnare?.
Sono sicuro che avete intuito il senso della parola “sfumatura”. Non dimenticate le lezioni 29, 37 e 38.
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Commenti
Antonio dona una rosa ad Elisa. Gliela porge con un gesto lento, quasi timoroso. Per lui è un gesto prezioso, pieno di significato. Non avrebbe mai pensato di fargliela consegnare dal fiorista. Anche se ancora non lo sa, regalare rose è un segno d'amore.
acc... ho ripetuto 'gesto'...
lo dico sempre: sette revisioni e non bastano. qui non ne ho fatta neanche una.
Elisa rimane impietrita. Sulla soglia di casa, di fronte a lei c’è Antonio, con in mano una semplice rosa bianca. Con il cuore in gola, incapace di abbracciarlo, aspetta uno straccio di spiegazione da parte del fratello creduto morto. Ma Antonio non può più parlare. C’è solo un gesto che può aiutarlo a farsi comprendere dall’amata sorella. Lentamente le porge il fiore, mentre fissa i suoi occhi smarriti. “Perdonami Elisa” sembra dire il suo sguardo “Perdonatemi tutti”.
Claudia
@Morena: esempio concreto, valido.
Sette revisioni? Settanta volte sette!
@Claudia: un rosa pregna di drammaticità, mi piace.
Ops... una rosa, non un rosa. ehehe
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