Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 75
Autore: Morgan PalmasGio, 20/08/2009 - 10:27

Non perdete la concentrazione se rientrate nel primo caso, trovatene invece di più se vi siete un po’ smarriti. L’importante è seguitare a desiderare il risultato finale facendo piccoli passi in avanti, anche se a volte discontinui.
La discontinuità non è di per sé un male se esiste nella somma dei movimenti un avanzamento.
Avete a questo punto bisogno di sdoppiarvi per osservare con ancora più severità la vostra scrittura. Il consiglio è di registrarvi mentre leggete il romanzo, fate diversi esperimenti in tale senso, vi aiuterà a essere critici. Non leggete con superficialità, immaginatevi di fronte a un gruppo di persone, impegnatevi a pronunciare con calma le parole. Una volta registrati, ascoltatevi assaporando la musicalità, percependo i particolari, studiando le armonie e il rapporto fra le parti.
Non potete essere troppo indulgenti con voi stessi: l’eccessiva tolleranza non fa parte di una visione critica.
Scrivere deve diventare per voi in questo periodo una specie di sana ossessione e dovreste limitare al minimo le distrazioni. Dormite un po’ meno, spegnete la televisione, delegate scusandovi, rimandate un impegno non importante, saltate una cena, limitate le uscite. Nessuno pensa che voi siate dei monaci di clausura al primo stadio, ma certo è che il tempo non vi sarà ritornato, voi siete gli unici e veri responsabili delle vostre azioni.
Scrivete in autobus su un foglietto, appuntate un pensiero sul cellulare, segnatevi una parola che vi piace, se siete in fila alle Poste o nella sala d’attesa d’un ufficio non perdete tempo prezioso, pensate alle scene del romanzo. Cercate di scrutare ciò che vi circonda con occhi curiosi, segnandovi particolarità interessanti. Osservate le persone, i loro sguardi, i loro gesti, ascoltate come si esprimono, appuntate tutto, anche senza un ordine preciso.
Il mondo è a vostra disposizione e le idee sono già nell’aria, dovete soltanto sintonizzarvi sulla giusta frequenza.
Altro consiglio che io ho sempre trovato nella sua banalità quasi geniale. Immagino che scriviate in una stanza, magari seduti a un tavolo. Bene. Sistemate oggi quel tavolo, fate pulizie, dovreste avere la sensazione di iniziare qualcosa di nuovo, di importante. E mettetevi poi a scrivere, fossero soltanto poche righe oggi, ma fatelo. Formulerete così un nesso fra azione di pulizia e scrittura, un rapporto che sa di magia.
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Commenti
Come si dice, son finito per caso sul tuo blog. A parte i complimenti per le tue lezioni e la passione che ci metti, volevo segnalarti questo sito che potrebbe interessarti (poi magari lo conosci già e allora come non detto):
www.nanowrimo.org
Federico: Oogway, la saggia tartaruga in Kung Fu Panda, sentenzia che il caso non esiste... Il sito che citi non lo conoscevo, più tardi lo guardo con più calma, grazie. Tutto in un mese dicono, e io che cavoluccio di Bruxxxxelles ci sto a fare qui? :)
A presto.
ecco, se io dovessi davvero svuotare e pulire la mia scrivania, oggi non farei altro :)
sembra impossibile, ma quando la svuoto e la pulisco, dopo tre giorni ho di nuovo mucchi di libri di fianco alle mia braccia, fogli di appunti, agenda con traccia e griglia, l'immancabila acqua e altre amenità. ora ho anche un ramo della zamia (cresciuto troppo, la faceva rovesciare a terra e ho usato questo espediente in attesa del rinvaso) che si protende verso il mio braccio destro e sembra voglia arrivare fino a me, quasi fosse una creatura misteriosa... :)
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