Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 63
Autore: Morgan PalmasMer, 05/08/2009 - 11:08

Un personaggio principale uguale a se stesso dall’inizio alla fine deve essere frutto di una scelta precisa, altrimenti, nella maggior parte dei casi, evolverà, magari nel linguaggio o nel modo di pensare, nei comportamenti o nella relazione con se medesimo.
Concentratevi sull’evoluzione, sullo sviluppo del suo io. Appuntate nuove idee o prospettive. Perché lo avete scelto con la funzione di personaggio principale? Che cosa vi ricorda o vi fa pensare? Desiderate che comunichi una visione speciale?.
Nella lezione 21 vi ho fatto riflettere brevemente sull’uso dei cinque sensi, lo vedete il vostro personaggio principale? Lo udite? Lo toccate? Ha profumi od odori peculiari? Vi trasmette, ripensando a lui (lei), il sapore di qualcosa?.
Dovete percepirne la sostanza, la ricchezza caratteriale, la vivida presenza. Saltano agli occhi del lettore le sue caratteristiche o le parole, le abitudini o i pensieri.
“L’uomo non è la somma di ciò che ha,
ma l’insieme di ciò che ancora non ha, di ciò che potrebbe avere”
ma l’insieme di ciò che ancora non ha, di ciò che potrebbe avere”
[Jean Paul Sartre]
Voi state plasmando il vostro personaggio, anche la scrittura è dotata di un suo intreccio, potete tornare a ritroso modellando, limando, tagliando, aggiungendo. Impossibile dotarsi di un verso e mantenerlo fino alla fine della stesura del romanzo, vi capiterà di tornare alla cartella dieci o ventisei, più volte, per un aggettivo, per una parola, per una frase, per una descrizione, creando simmetrie e associazioni, rimandi e nuovi punti di vista.
Vi sarà una prima fase in cui il verbo che sentirete più vicino a voi nella scrittura sarà “aggiungere”, poi, con il tempo, evolvendo in modi inaspettati e caotici, introdurrete i verbi “tagliare”, “cambiare”, “levigare”.
Il personaggio principale subirà la medesima sorte, vi accorgerete che con il trascorrere delle settimane lo avrete tormentato in tutte le sue parti, senza vergogna, talvolta con dispiacere, ma seguendo una vostra necessità artistica ineludibile.
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Commenti
sottoscrivo ogni parola.
ho comprato una levigatrice ultimo modello, che affila e rifila, taglia, cambia e lima :)
Ed anche questo è difficile. E' un po' come riscrivere tutto da capo... è la fase che più prende tempo e la più dolorosa, probabilmente, perché si taglia qualcosa che si è creato.
@Morena: io ho una serie di levigatrici, numerate per intensità e "stronzaggine" :)
@Daniela: hai ragione, sì.
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