Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 42
Autore: Morgan PalmasMar, 07/07/2009 - 12:26

Immaginate di volere narrare la condizione di un anziano solo e malato che vive di espedienti per campare: piccoli furti, volgari furbizie, ecc. Ora, intuite con facilità che sistemarlo in un villa d’altri tempi curata e con la donna di servizio non lega molto, ho esagerato, appare chiaro. Allora vive in una casa vecchia e trascurata. Ecco, qui è il punto. Come descrivere la casa vecchia e trascurata? In quale modo rendere la consonanza fra un personaggio simile e la sua casa?.
Le descrizioni degli ambienti non sono soltanto gli oggetti, gli aggettivi in questo caso hanno un ruolo nevralgico. Esempio:
“Il caminetto era spento, cenere e materiali poco distinguibili vicino gli alari. Una scopa accanto. La porta chiusa e la maniglia rotta”.
Pessima resa, pessima.
“Il vecchio caminetto sembrava spento da tempo, soltanto un cumulo di cenere maleodorante sotto gli alari arrugginiti, alcuni tappi lerci e uno straccio rovinato; una scopa consumata per terra, abbandonata vicino alla porta che aveva una maniglia sudicia, nera e rotta”.
Nulla di eccelso, ma già meglio.
Gli aggettivi possono legare le condizioni di un personaggio al suo ambiente, la consonanza fra le parti. Il lettore può intuire lo spazio dentro cui volete portarlo grazie alle descrizioni che dovranno essere mirate, così da fargli intuire chi ci vive e come ci vive.
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Commenti
è vero. le descrizioni danno carattere al testo e mostrano al lettore alcuni particolari che danno vita al tutto.
domanda:
quando si capisce quanta descrizione è auspicabile e quanta diventa superflua? si intuisce il confine tra 'interessante' e 'noiosa'?
e cambia da momento a momento ma anche da libro a libro. quindi, come dosarla nel modo giusto?
[lo so. allieva rompiscatole]
ma lo faccio per i miei compagni di corso :)
Quello che temo di più è che mi disinnamori del mio progetto, sono molto lontana dal riuscire a scrivere una cartella e mezzo al giorno. E' veramente difficile fare spazio per una passione tra le cose della vita. Ancora non mollo, ma i miei personaggi, la storia che avevo in mente diventa ogni giorno più lontana, avvolta nella nebbia... una di queste mattine scoparirià e non so se riuscirò a riprenderla. Queste lezioni sono comunque il tentativo più concreto che sia riuscita a fare negli ultimi anni, grazie, Stella.
@Morena: quanta descrizione auspicabile o superflua? Non ho mai trovato una persona che mi sapesse rispondere con un grado alto di definizione. La tua domanda rappresenta uno dei nodi insoluti della scrittura (almeno secondo la mia esperienza), è davvero soggettivo, dipende da chi legge. Non ci sono regole. Risposta poco gratificante, ma di più non riesco a dire. L'unica cosa che si può fare è rendere appunto armoniche le parti con un'idea fissa di "consonanza", come scrivevo nella lezione.
@Stella: tieni duro, non mollare, non dar soddisfazione alla demotivazione. La passione fra le cose della vita, sì, hai ragione, è proprio così. Ma dipende da te, che cosa vuoi? Scegli con serietà che cosa vuoi fare. Ti ringrazio per il tuo apprezzamento e forza, ce la puoi e ce la devi fare, per te, per te stessa.
Allora, lo so che sono in ritardo.... Si, alcuni anni diciamo, ma a questo progetto ci tengo veramente. La mia crisi sono proprio queste: le descrizioni! Ho sempre paura che siano troppo superflue e allora le modifico e aggiungo particolari, dettagli... Ma ancora non mi piacciono e aggiungo e aggiungo. Veramente, non so come fare... non so che schema seguire.
Help!
Marta
p.s: spero che tu mi risponda presto, anche perché so che non controlli tutti i commenti dei 100 capitoli, ogni giorno!
Marta! Vuoi che ti risponda con due anni di ritardo?
Sette anni di ritardo vanno bene? Queste lezioni fluttuano nel web e guideranno altri aspiranti scrittori potenzialmente per sempre. L'idea mi piace moltissimo. @Morgan, anche io sto seguendo le lezioni.
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