Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 32
Autore: Morgan PalmasGio, 25/06/2009 - 12:36

Prima si pensa lo spazzacamino in un certo modo, leggi Dickens e ne esci con idee nuove. Prima si pensa il rapporto fra arte e scienza con alcune visioni, leggi Musil e ne esci con una testa diversa. Lo stesso accade per i prigionieri con “Resurrezione” di Tolstoj, per le speranze rivoluzionarie con “Vino e pane” di Silone, o venendo a qualche contemporaneo, per i legami sentimentali tormentati con “L’amore contro” di Covacich o per le ossessioni di un solitario con “I quindicimila passi” di Trevisan.
L’originalità è un approccio mentale, questo è sicuro, è altresì una ricerca di idee. Ora, a parte la vostra mente, dovete trovare le idee che possano rendere originale il vostro romanzo. Non occorre che sia stato già tutto definito nella griglia, anche se ne rappresenta il laboratorio dove sperimentare. Mentre scrivete potrebbe sorgere una situazione dalla quale fare evolvere altre situazioni. All’inizio ho insistito sul ruolo della griglia, lo sapete, bisogna partire da qualcosa, altrimenti è facile perdersi facendo i primi passi. Ciononostante, durante il percorso di scrittura, esiste la possibilità di scoprire nuovi mondi, alcuni dei quali potrebbero divenire humus necessario per la vostra storia.
È chiaro che una cosa è percorrere la strada da Modena a Livorno su una mappa (griglia), un’altra cosa è passare per l’Appennino con la bicicletta, scrutare i paesaggi e i piccoli paesi che si incontrano. Ecco, voi siete nella parte emiliana, con la bicicletta, l’Abetone è ancora distante, avete passato da poco Pavullo nel Frignano. Fuori di metafora, finché scrivete si possono aprire davanti a voi paesaggi splendidi che non potrete ignorare, cercando di legare il lavoro fatto sulla griglia e la capacità di assorbire nuove idee.
Siate originali pensando di doverlo essere. L’approccio mentale, dicevo, da quello dovete partire: nutrirlo, assecondarlo, metterlo in discussione, alimentarlo con abitudini diverse. Vedrete l’effetto che ne avrà la vostra scrittura, vi stupirete.
Siete abituati al mattino a bere il caffè a casa? Fate una colazione al bar prima di altri impegni quotidiani, osservate chi vi sta attorno, le persone potrebbero ispirarvi. Guardate i particolari, come parlano, come si comportano, le reazioni del barista. Appuntate. A volte un evento così banale come una colazione fuori casa potrebbe fornirvi un’originalità che cercavate da tempo.
Altro consiglio. C’è un luogo del vostro paese o città che conoscete poco? Visitatelo. Non importa se trovate un parco o un museo, una chiesa o una mensa per poveri, l’importante è che mettiate in moto energie nuove, idee diverse, curiosità prima inesistenti. L’originalità si crea, non si aspetta che giunga su di noi. Questo è il senso dell’approccio mentale.
Scusate se vi parlo per l’ennesima volta – non lo farò più – di ciò che qualcuno potrebbe definire psicologia da quattro soldi, ma troppe sono state le occasioni in cui ho letto prose di qualcuno e dalla scrittura desumevo la noia o l’originalità nella vita dell’autore. Credo fermamente che, comprendendo tuttavia che possa essere opinabile, la sintonia fra vita e scrittura di una persona siano legate con forza.
Se avete scelto una storia da raccontare, se sentite che possa essere un’ottima occasione tentare la sfida dei 100 giorni, se volete buttare fuori certe idee e visioni, perché non farlo nel migliore dei modi sviluppando quanto più possibile le vostre capacità?
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Commenti
Sto cercando di seguire le 100 lezioni, ma ancora quello che mi crea più difficoltà è cercare di essere metodica e disciplinata. Ciò che ne risente di più è la motivazione a continuare... ho la sensazione di stare per mollare per l'ennesima volta.
Devo pensare che sia un segno e interpretarlo nel modo giusto?
Stella.
@Stella: anzitutto benvenuta (sei la 32° che tenta la sfida), sentiti in buona compagnia. So bene di che cosa parli. Ma devi fare un patto con te stessa. Quanto tempo impegni per la colazione? Quanto per recarti al lavoro o all'università? Quanto a rilassarti la sera? Quanto al telefono? Non puoi pensare a qualche immagine del tuo romanzo durante la colazione? Non puoi scrivere finché vai in autobus o registrarti finché vai in auto o comunque pensare alla trama del romanzo finché ti sposti con un mezzo? Non puoi diminuire un po' il tempoo del relax e dedicarti al tuo romanzo? Non puoi spegnere il telefono per un'ora?
Che cosa voglio dirti. Ruba del tempo ad altre cose per disciplinarti. Il tempo esce se lo decidi tu.
Ripeto, fai un patto con te stessa. O adesso o mai più. Altrimenti con il tempo diverranno soltanto scuse. E l'unica causa del tuo mancato romanzo sari soltanto tu, non le altre persone, non la mancanza di denaro, non le condizioni lavorative, non... non...
Fatti forza. Tieni duro. Concentrati.
sì, è una continua ricerca. bisogna abituarsi a guardare
"le parole si nutrono della terra di cui sono fatte"
vincenzo
ciao, ho scoperto, purtroppo, solo da poco questo blog e sto recuperando le tue lezioni.
Mi hanno colpito molto la 31 e questa; ne "la somma dei giorni" Isabel Allende paragona la creatività/originalità ad un pozzo e dice: quando il pozzo si è esaurito, devi riempirlo di nuovo. E invita a viaggiare, fare nuove esperienze, eccetera.
Grazie per le lezioni. Grazie a te sto scrivendo una cartella e mezza al giorno, e mi si sono aperte molte nuove prospettive.
Buongiorno,
non so se qualcuno è ancora dall'altra parte di questo cavo di rete a leggere il mio commento a 4 anni di distanza, ma io vi scrivo comunque: ho cominciato questa avventura stimolato dall'originalità dell'iniziativa circa un paio di mesi fa.
Sono inciampato più volte e adesso ho preso coscienza di non poter reggere il passo ma.... non mollo.
Vado avanti scrivendo a volte soltanto una frase. Pensando ad una scena, ad un dialogo.
con questo commento volevo solo esprimere la mia gratitudine a Morgan e a quanti hanno condiviso le loro esperienze.
Credo nella risonanza creativa e ognuno di voi sta ancora contribuendo a questa mia piccola impresa personale.
Grazie
Paolo
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