Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 23
Autore: Morgan PalmasLun, 15/06/2009 - 10:30

Cade il valore dei titoli di borsa e manda in crisi una famiglia; cade un bambino ferendosi al ginocchio; si può cadere in crisi coinvolgendo anche le persone accanto; si cade in disgrazia a qualcuno per un’azione; cadono gli alberi tagliati dai boscaioli; si cade dal sonno; cadono i fulmini; ecc.
La caduta implica o un “rassegnarsi” alla nuova situazione o una risposta per affrontarla, non passa in ogni caso inosservata. Pensate a una serie di cadute nel vostro romanzo, da quella più banale alla più seria. Un modo per avanzare nell’evolversi della storia con cambi di scena coinvolgenti.
E utilizzando la “caduta” non dimenticate la lezione del 28 maggio sugli ostacoli e imprevisti.
Il consiglio è di inserire in ognuna delle 24 microtematiche una caduta.
Vi può essere una caduta di motivazione in voi durante la sfida di “come scrivere un romanzo in 100 giorni”. Tranquilli, siete in buona compagnia. Capita, l’importante è tentare con ogni mezzo di riprendersi e proseguire nel cammino. Immaginate a chi volete comunicare le vostre parole, fatevi forza pensando a loro.
“Ogni scrittore ha in vista una classe particolare di lettori ideali per la sua opera. È necessario definire chiaramente a se stessi le esigenze di questi lettori ideali; e se nella realtà esistono, in tutto il mondo, solo due di tali lettori, scrivere solo per loro”.
[“I diari” di L.N.Tolstoj, 2 gennaio 1852]
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Commenti
Le cadute mi piacciono assai. Sono necessarie.
Perché così ci si può rialzare.
E poi quando si cade si è portati a fare delle cose. Si prendono decisioni improvvise e magari sono quelle sbagliate.
Ma anche no. E sono comunque decisioni che fanno procedere la nostra storia e che danno 'succo'.
Bene.
e buona settimana :)
non sono troppe cadute, una in ogni microtematica? non vorrei che il lettore, una volta capita la chiave di lettura, finisse per stancarsi. Ma forse nelle prossime lezioni ci darai lumi sull'utilizzo delle cadute :)
Professore oggi sono presente.
mi giustifico per venerdì che ero sotto lenti mediche.
mi riaggiorno e torno.
@Morena: l'idea di succo mi piace. Sì.
@Simo: direi di no, e mi spiego. Due consigli: il primo è che il segreto è non usare la parola caduta, un modo per nascondere associazioni semplici e dirette; il secondo - ripeto quanto già detto - riguarda il senso delle cadute, che possono essere serie ma anche brevi e quasi ovvie, come la caduta delle foglie d'un albero.
@Sonia: passa per questa volta, mi auguro tutto bene venerdì.
a dire il vero no...
ma c è di peggio via!
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