Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 14
Autore: Morgan PalmasGio, 04/06/2009 - 10:10

Non vi è mai capitato di leggere un romanzo e sentirvi spingere in avanti con forza l’anima oppure, al contrario, avere l’impressione di rallentare fino quasi a sembrare immobili? Risposta ovvia. Ecco, il ritmo si può gestire a priori, lo si può modulare. Alcuni avvertimenti, fra i molti, ne parleremo ancora nelle prossime settimane.
Raccontare l’atto di un vecchio che fuma la pipa per pagine è assai diverso da narrare la corsa in auto di un rapinatore di banca, semplice da intuire, vero? Ma il ritmo può e deve essere coordinato attraverso forme più complesse.
Riflettete sull’uso della punteggiatura: la virgola ha un significato temporale diverso dal punto, per non parlare dei punti di sospensione, dosateli pensando anche al ritmo che volete dare alla lettura di chi legge.
Vi sono altresì i salti temporali, passare dal primo giugno 1956 al due dello stesso mese attraverso una notte insonne è cosa assai differente da compiere un volo pindarico che passi dall’adolescenza di Giuseppe alla sua maturità con figli alle scuole. Pensate agli strappi temporali, curateli, possono stravolgere il senso del ritmo.
Altro elemento. L’estensione del tempo può essere rivelata con un riassunto, portando il ritmo ad essere condensato e denso negli accadimenti. Questa tecnica potrebbe servirvi quando è necessario raccontare degli eventi ma senza dovervi soffermare su dettagli inutili o trascurabili.
Viceversa, potete descrivere pochi minuti di narrazione dedicandovi pagine del romanzo, ad esempio un bacio o un applauso, uno sguardo severo o la conclusione d’una vendita all’asta. In tale modo rallenterete il ritmo, comprimendolo.
Inoltre, fate buon uso delle digressioni, magari per spiegare l’origine di una famiglia, argomento poi che creerà contrasti per un matrimonio, oppure per tornare ai tempi della ristrutturazione della casa, quando, almeno sembrava, le condizioni non potevano fare presagire un crollo che poi si verificherà.
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Ricordate che uno dei vostri obiettivi è fare incollare il lettore alle pagine del romanzo, quindi, attenzione al ritmo, evitate di annoiarlo con eccessive lentezze e, al contrario, considerate che la troppa velocità potrebbe dare una sensazione di confusione o di superficialità narrativa. Il nodo è sempre l’equilibrio, o meglio, l’armonia fra le parti.
Sia chiaro, le grandi penne possono permettersi disarmonie e disequilibri consapevoli, ma questa è un’altra storia e soprattutto non riguarda uno scrittore alle prime armi o in formazione.
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Commenti
eh... quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare :)
questo è uno degli scogli che più temo
ecco.
fine della ricreazione.
trovare il ritmo e soprattutto mantenerlo!
ma noi mica ci si arrende.
Grazie Sul! Oggi la tua lezione mi è stata particolarmente utile! mi sono imbarcata in una storia che prevede numerosi sbalzi temporali, ed era proprio il ritmo della narrazione che mi preoccupava. ora credo di aver capito come procedere. ciao Ida
Personalmente, sto cercando di andarci piano con i salti temporali. Qualcosa sì, ma giusto qualcosa, uno soltanto, perché qua già è difficile mantenere il controllo dell'ordinario, figuriamoci dello straordinario!
Giorgio
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Sì, lo so. Una notte insonne non vale sei cartelle di times.
Scusa Morgan, una cosa che non ho capito, ad ogni nuova lezione bisogna sempre continuare a scrivere, oppure nelle lezioni in cui ci consigli e basta dobbiamo meditare su ristrutturare il romanzo, oppure continuare sulla raffinazione del personaggio?
Dopo anni che segue questo blog ho deciso di mettermi al lavoro, perché è estate e non ho più la vita confusionaria che avevo in inverno. Per ora sono contento del mio lavoro. Volevo chiederti se secondo è superfluo soffermarsi molto su una rapina oppure per dare velocità al tutto è meglio descriverla in una pagina scarsa?
Gentilissimo Morgan, io credo che il suo libro sia semplicemente geniale!!!
Io ho fogli e fogli scritti in un decennio... e un inizio di trenta cartelle, ma ...sempre da revisionare. Grazie. Cio' che scrive e' illuminante. E anche con il suo aiuto spero di riuscire a finire il mio libro. E se proprio non valesse niente, lo lascero' come racconto alle mie figlie, le quali, come quasi tutti i giovani di oggi, ci abbandonano spesso e ci telefonano poco.
Grazie ancora e buon proseguimento.
Sharon
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