Scrivere un romanzo in 100 giorni - Lezione 10
Autore: Morgan PalmasGio, 28/05/2009 - 09:37

Siete riusciti ieri a comporre una cartella e mezza di word almeno? Come avanzare nella creazione della vostra opera?
Una delle strategie migliori, che impone una certa filosofia nella narrazione, è proseguire specchiandosi alla vita, la quale, senza ombra di dubbio, porta nel suo grembo un alternarsi di ostacoli e imprevisti. Ostacoli e imprevisti.
Un matrimonio che tarda ad arrivare per l’opposizione dei genitori di lei; una laurea che si rimanda per problemi economici; una gravidanza inattesa; una persona che non doveva esserci a una festa; un regalo che si aspettava da anni.
La tecnica è di mandare messaggi “subliminali” al lettore, affinché lui/lei creda di avere già compreso l’evolversi della storia. Invece poi voi dovete stupirlo, produrre un evento che ostacola e/o che spiazza la previsione di chi legge. Pensate per ogni microtematica (le 24 create, ricordate?) un avvenimento che in qualche modo porti a un ostacolo e/o a un imprevisto.
Ecco la giuntura narrativa; ecco come riuscirete a procedere con fantasia e vigore; ecco il potere delle connessioni degli eventi: simile alla vita, simile a ciò che vivete ogni giorno.
Per un eccesso di sicurezza o di presunzione verso la vostra griglia cercate di non cadere mai nell’errore di dimenticarla, essa vi accompagnerà fino alla fine dei cento giorni, trasformandosi con nuovi dettagli fondamentali.
Se è vero che la vostra griglia rappresenta il fulcro da cui siete partiti, è altrettanto vero che pensarla e mutarla crei un effetto volano nelle vostre visualizzazioni, lontano da logiche matematiche, come se, per quanto concerne la qualità, 1+1+1 facesse cinque e non tre.
Una delle strategie migliori, che impone una certa filosofia nella narrazione, è proseguire specchiandosi alla vita, la quale, senza ombra di dubbio, porta nel suo grembo un alternarsi di ostacoli e imprevisti. Ostacoli e imprevisti.
Un matrimonio che tarda ad arrivare per l’opposizione dei genitori di lei; una laurea che si rimanda per problemi economici; una gravidanza inattesa; una persona che non doveva esserci a una festa; un regalo che si aspettava da anni.
La tecnica è di mandare messaggi “subliminali” al lettore, affinché lui/lei creda di avere già compreso l’evolversi della storia. Invece poi voi dovete stupirlo, produrre un evento che ostacola e/o che spiazza la previsione di chi legge. Pensate per ogni microtematica (le 24 create, ricordate?) un avvenimento che in qualche modo porti a un ostacolo e/o a un imprevisto.
Ecco la giuntura narrativa; ecco come riuscirete a procedere con fantasia e vigore; ecco il potere delle connessioni degli eventi: simile alla vita, simile a ciò che vivete ogni giorno.
Per un eccesso di sicurezza o di presunzione verso la vostra griglia cercate di non cadere mai nell’errore di dimenticarla, essa vi accompagnerà fino alla fine dei cento giorni, trasformandosi con nuovi dettagli fondamentali.
Se è vero che la vostra griglia rappresenta il fulcro da cui siete partiti, è altrettanto vero che pensarla e mutarla crei un effetto volano nelle vostre visualizzazioni, lontano da logiche matematiche, come se, per quanto concerne la qualità, 1+1+1 facesse cinque e non tre.
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Colgo l’occasione per dire alcune cose.
Ringrazio le numerose persone che mi hanno scritto manifestandomi apprezzamento per il blog.
Da l’altro ieri ho qualche problema con Facebook e il gruppo che ho creato al suo interno, spero di risolvere la questione quanto prima.
Sul Romanzo vuole essere anche un luogo di confronto, sarei felice di leggere nei commenti le vostre esperienze dirette con il metodo dei 100 giorni, anche poche frasi magari possono incoraggiare qualcuno che sta vivendo la medesima esperienza.
“Tu troverai sempre quelli che pensano di conoscere il tuo dovere meglio di quanto non lo conosca tu stesso. È facile al mondo vivere secondo l’opinione del mondo; è facile in solitudine vivere secondo la nostra opinione; ma il grande uomo è colui che nel mezzo della folla conserva con perfetta tranquillità l’indipendenza della solitudine”.
[“Teologia e natura” di Ralph Waldo Emerson]
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Commenti
ora la domanda è: se in ogni microtematica ( e sono 24!) metteremo un imprevisto, chi legge non penserà che i nostri personaggi sono troppo sfigati? :)
a volte mi domando questo: come si decide la 'misura' quando si scrive? E non solo per gli imprevisti.
questo è uno degli scogli su cui mi si arena il pensiero.
bellissima la frase di Emerson, che condivido in pieno.
Bene, ecco la mia esperienza diretta.
Non credevo che un blog potesse entrare nella mia vita fino a questo punto. Oltre la qualità dei post (via via si sta formando un bel manuale pratico), ho trovato particolarmente importanti le prime lezioni perché hanno lavorato sulle motivazioni, hanno posto una chiara alternativa: o sei dentro o sei fuori, basta con alibi del tipo: non ho tempo, sono incasinato con il lavoro, il mio oroscopo cinese dice che questo non è l'anno giusto per scrivere un romanzo.
Dentro o fuori: se sono in grado di scrivere una cosa buona, questo è il momento, se non sono in grado, va bene lo stesso, ne prenderò atto.
Giorgio
Ci sono.
Sono ancora in fase di recupero delle lezioni perse. ma sono contenta di aver accettato la sfida. per chi non ha un metodo e parte da zero, avere una sorta di bussola è più che positivo.
trovo ostica la parte della schematizzazione della trama. so da dove parto, so dove voglio andare a finire, ma non mi riesce di prevedere esattamente il viaggio che ci sarà nel mezzo.
@Morena: gli imprevisti possono essere diversi, anche positivi. Come scrivevo, un regalo inaspettato ad esempio. La "misura" di cui parli è un serio problema per chi scrive, hai ragione, ma la si trova sempre più con la costante pratica, di questo non ho dubbi. Poi c'è chi ha il dono della scrittura pure in questo, ma sono poche rondini.
@Giorgio: mi fa piacere, grazie. Dentro o fuori, sì, è proprio così, è una scelta nella maggior parte dei casi. Vissuta fino in fondo.
@Sonia: l'avverbio "esattamente" è esagerato forse, un tentativo di indirizzo direi. Già averlo sarebbe ottimo. Il viaggio in parte lo si può organizzare, in parte emergerà con la scrittura.
Complimenti vivissimi per questo sito.Io romanzi non ne ho ancora scritti, scrivo racconti, ma non si sa mai.Grazie per questi preziosissimi consigli.In bocca al lupo a tutti!
Questa lezione è stata fondamentale per me. Ha contribuito ad aprire una serie di mondi all'interno della mia idea.
Sto leggendo attentamente tutte le lezioni.Sono alla lezione n.10. Non é facile scrivere.Ho nella mia testa un groviglio di idee e finora non sono riuscita a trovare il filo iniziale.Ora é diverso. Leggendo queste lezioni, ho fatto un pò di chiarezza e almeno ho iniziato.
a me questo metodo ha messo più dubbi, non che prima non ne avessi ma sicuramente adesso mi faccio molte più domande prima di iniziare o continuare a scrivere come ho sempre fatto. questo penso sia un ottimo stimolo, aiuta ad essere più critici verso la propria scrittura e non farsi trasportare dalla marea col rischio di annegare! grazie per il blog :)
Caspita, questo è difficile.
La trama infatti è molto prevedibile, porta verso un finale con una certa gradualità, e penso che il fulcro della mia storia sia proprio questo: l'ingenuità del protagonista che continua a credere cose diverse, e non arriva che alla fine a capire ciò che tutti hanno già colto.
Però gli imprevisti, piccoli imprevisti, li inserirò, perchè così è la vita reale. Uno per ogni microtematica mi pare perfettamente ragionevole ;)
Utilissima lezione verificabile anche con la realtà
non esistono storie, rapporti, esperienze sempre e solo lineari, e se cosi fosse sai che noia!!!
Quindi si imprevisti che rendano la linea retta più sinusoidale, insomma i classici alti e bassi.
Sono capitato su questo sito per caso. Cercavo spunti per rifinire la mia opera. Che dire, queste lezioni mi hanno trasmesso una voglia indecifrabile; forse sarà ora di tradurla con un bel romanzo, perché penso che proprio il romanzo sia la voglia che mi ha avvolto. Grazie.
Sono qui, sola e perduta! Bando alle ciance, mi sta venendo complicato.. e mi dispiace rendermi conto di essere l'unica. Sarà forse che non ho molta serenità interiore attualmente? Sarà che non ho l'età? Sarà che la mia storia già mi sembra scontata? Ti prego, dammi qualche consiglio, non voglio mollare.
Ciao Simona, non sei sola,anch'io ho appena iniziato e come te, sto avendo non pochi problemi!Devo dire pero' che quelli iniziali li ho superati e,a parte la fantasia che pensavo di avere e non ho,ho difficoltà anche con la forma,
l'impostazione e tutto il resto.Sara' l'eta' come dici tu o piuttosto non aver usato la penna per tanto tempo non lo so,
l'unica cosa che posso dirti comunque proceda il romanzo lo finirò...non sara' un capolavoro ma,un inizio di percorso
e di questo devo ringraziare Morgan.
salve.volevo farle una domanda per quanto riguarda il narratore.io sto provando a scrivere un romanzo in prima persona.cosa pensa a riguardo della prima persona?
salve.volevo farle una domanda per quanto riguarda il narratore.io sto provando a scrivere un romanzo in prima persona.cosa pensa a riguardo della prima persona?
L'idea di questa lezione mi piace molto. Il guaio è che io continuo da una settimana ad avere visioni sulla mia storia e ad aggiungere punti sopra ai 24 che avrei dovuto fare, non ho ancora l'intreccio, perché non ho ancora capito chi e quando seguire e quando svelare tutti gli eventi "topici". Insomma, ho una storia molto complicata, andrà a finire che a furia di aggiungere tra un po' comincio a sfrondare le tematiche che mi sembrano meno interessanti o troppo difficili da affrontare, ma al momento mi sto legando a vari dei miei personaggi, e va bene anche se non ho ancora prodotto nulla di veramente scritto a parte qualche pezzetto che forse riciclerò avanti o indietro, nella ricerca dei miei personaggi e degli eventi.
Ma per pagina e mezzo, su word, si intende times 12 con spaziatura doppia?
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